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Caso cooperative, la suocera di Soumahoro indagata per truffa aggravata e false fatture

L'indagine sulla cooperativa Karibu e sul consorzio Aid, amministrate da Marie Thérèse Mukamitsindo, è stata affidata alla Guardia di finanza e riguarda l'impiego dei fondi pubblici erogati, i rapporti con l’Erario e le vertenze con i dipendenti, che rivendicano crediti per circa 400mila euro. Un fascicolo parallelo, senza indagati né ipotesi di reato, riguarda invece le denunce di maltrattamenti arrivate dagli ospiti delle strutture di accoglienza gestite dalle coop
Caso cooperative, la suocera di Soumahoro indagata per truffa aggravata e false fatture
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Ci sono la truffa aggravata e le false fatturazioni tra le ipotesi di reato contestate a Marie Thérèse Mukamitsindo, suocera del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Aboubakar Soumahoro, indagata dalla Procura di Latina per i ritardi nei pagamenti degli stipendi ai lavoratori delle sue cooperative, la Karibu e il Consorzio Aid. L’indagine è stata affidata alla Guardia di finanza e riguarda l’impiego dei fondi pubblici erogati, i rapporti con l’Erario e le vertenze con i dipendenti, che rivendicano crediti per circa 400mila euro certificati dall’Ispettorato del lavoro. Mukamitsindo, 68 anni, presidente della Karibu e consigliera di amministrazione del Consorzio Aid, risulta al momento l’unica indagata, mentre non lo è la 45enne Liliane Murekatete, moglie del deputato e amministratrice della Karibu fino a pochi mesi fa. Un fascicolo parallelo, senza indagati né ipotesi di reato, riguarda invece le denunce di maltrattamenti arrivate dagli ospiti (soprattutto minorenni) delle strutture di accoglienza gestite dalle due coop. Dal 2019 è inoltre in corso una terza indagine, aperta sempre nei confronti della suocera del deputato dopo un blitz dell’ispettorato del lavoro in una delle strutture della Karibu, che ipotizza la malversazione di erogazioni pubbliche.

Giovedì scorso Soumahoro si è auto-sospeso dal gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, e la sera – a Piazzapulita su La7 – si è difeso affermando di non aver saputo né delle condizioni dei centri gestiti dai suoi familiari (che numerose testimonianze descrivono come privi dei servizi essenziali) né dell’esistenza di indagini a loro carico. Rispondendo anche sulle polemiche nate dalla diffusione di alcune fotografie della moglie vestita con abiti e borse di lusso: “Non mi ha creato nessun imbarazzo, esiste un diritto all’eleganza, un diritto alla moda, la moda non è né bianca né nera, è umana”. Lo scandalo ha avuto anche pesanti ripercussione interne a Sinistra italiana, il partito che insieme ai Verdi ha deciso di candidare l’ex sindacalista dei braccianti alle elezioni di settembre. In una lettera inviata al segretario Nicola Fratoianni, dieci dirigenti lo accusano di essere stato “perfettamente a conoscenza, da molto tempo prima della candidatura”, di fatti controversi che riguardavano Soumahoro, ma di aver mostrato “completa indifferenza alle notizie riferitegli”. Domenica a Mezz’ora in più – il programma di Lucia Annunziata su Rai 3 – il leader di Si ha rivendicato pienamente la candidatura, mentre il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli ha accusato “chi sapeva” di “non aver detto nulla” tra il 10 e il 21 agosto, cioè tra l’annuncio della candidatura e l’ufficializzazione delle liste.

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