Forse è presto per parlare di piena ripresa ma, se non altro, “il paziente dà segni di vita”. Il riferimento è al mercato dell’automobile dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK): nel mese di ottobre le immatricolazioni sono cresciute del 14,1% e sono pari a 910.753 veicoli (mentre sono 9.181.660 le registrazioni europee dei primi dieci mesi dell’anno, in calo del 7,8%), con tutti i principali mercati nazionali dell’area in crescita, tranne quelli, secondari, di Danimarca, Finlandia, Ungheria, Slovenia e Irlanda.

Si tratta del terzo mese consecutivo e del primo trimestre col segno “più”, che arrivano dopo tredici cali consecutivi. Fino allo scorso luglio, infatti, il mercato dell’Europa Occidentale fletteva del 13,3% rispetto al gennaio-luglio del 2021. La tendenza ha iniziato a invertirsi ad agosto, quando si è registrato un incremento del 3,4%; trend confermato dal +7,9% di settembre e, ora, dal suddetto dato di ottobre.

“Tra l’altro l’inversione di tendenza, perché di inversione di tendenza si può ormai parlare, si sta estendendo a tutti i mercati dell’Europa Occidentale ed è dovuta alla maggiore disponibilità di auto nuove derivante dall’attenuarsi delle difficoltà delle case automobilistiche nel reperire componenti essenziali, ed in particolari microchip”, osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor: “ è certamente un fatto positivo, ma non si può dimenticare che rispetto alla situazione precedente la pandemia, cioè rispetto al 2019, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale nei primi dieci mesi di quest’anno accusa ancora un calo del 31,1%. In Europa Occidentale il ritorno alla normalità per le vendite di auto è dunque ancora lontano”.

In tutti i mercati le vendite appaiono sostenute soprattutto dagli acquisti delle società di noleggio a lungo termine e da quelli delle flotte aziendali. Mentre rimane, purtroppo, ancora debole la domanda dei privati. Per i prossimi mesi, comunque, rimane qualche ombra sulle possibili performance del mercato, complice l’inflazione a due cifre che attanaglia la regione: cresce quindi la preoccupazione che il deterioramento delle condizioni economiche possa scoraggiare ulteriormente gli acquirenti.

Inoltre, se da un lato le case automobilistiche si stanno assicurando con più facilità i semiconduttori e altri componenti che hanno scarseggiato e rallentato la produzione nei mesi scorsi, dall’altro la crisi energetica europea sta facendo lievitare i costi, ostacolando una ripresa più consistente. “Anche se si prevede un miglioramento per l’anno prossimo, il mercato rimarrà molto al di sotto di quello che era considerato il normale volume operativo prima della pandemia”, concludono gli analisti di LMC Automotive.

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