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Enrico Montesano, la Rai apre istruttoria sul “caso Ballando”. La moglie lo difende: “Tutti avevano visto quella maglia e nessuno ha detto nulla”

L'ex concorrente è tornato sulla vicenda diffondendo un comunicato sui social: "Ho chiesto formalmente al Presidente dell’ Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, di ricevermi affinché io possa rammentare il mio passato di uomo legato al rigoroso rispetto dei valori della libertà e della democrazia di cui tale associazione è custode attenta e rigorosa"

di Giuseppe Candela

Non si placano le polemiche per l’ormai noto caso Montesano. “Dalle immagini di ieri (trasmesse sabato in diretta su Rai1, ndr) vedo Montesano fare le prove di ‘Ballando’ con la maglietta della Decima Mas che, se a qualcuno sfugge, è una formazione militare che ha combattuto accanto ai nazisti contro i partigiani, nonché simbolo del neofascismo“, aveva denunciato per prima sui social Selvaggia Lucarelli, firma del quotidiano Domani e giurata della trasmissione. A stretto giro la decisione della Rai di escluderlo dallo show del sabato sera e il ricorso alle vie legali da parte dell’attore comico e conduttore.

A Viale Mazzini, notizia delle ultime ore, è stata aperta un’istruttoria interna per accertare i diversi passaggi della vicenda, si sta indagando per ricostruire come si sia arrivati alla messa in onda del filmato, registrato e montato prima della diretta del sabato sera. L’Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi ha scritto al Cda Rai, alla Commissione di Vigilanza e alla Agcom chiedendo “di indagare per omesso controllo“. Stando alle nostre fonti non sarebbero esclusi altri provvedimenti. L’ex concorrente è tornato sulla vicenda diffondendo un comunicato sui social: “Ho chiesto formalmente al Presidente dell’ Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, di ricevermi affinché io possa rammentare il mio passato di uomo legato al rigoroso rispetto dei valori della libertà e della democrazia di cui tale associazione è custode attenta e rigorosa. Voglio, altresì, dimostrare – scrive ancora l’attore – come tale mio atteggiamento sia rimasto saldo e rigoroso nel tempo, e che l’episodio in cui sono maldestramente caduto vada imputato a una leggerezza compiuta in assoluta buona fede. Sono certo che il Presidente dell’Anpi, che so essere persona dotata di equilibrio e di saggezza, vorrà ricevermi quanto prima”.

Enrico ha commesso una leggerezza, non c’è dubbio e la sta pagando cara. Diciamoci che è un facile bersaglio. A differenza di quanto si dice e si crede, lui non ha padrini politici, è un uomo libero e come tale è stato consigliere comunale per la sinistra e come tale ha appoggiato in piena onestà altre battaglie. Ma in questo caso si è trattata di pura leggerezza“, ha spiegato Teresa Trisorio, moglie dell’attore, al quotidiano La Stampa. Una storia su cui fare chiarezza ma anche con la volontà di una chiusura pacifica: “Qui si tratta di una registrazione, di una clip. Dunque tutti avevano visto quella maglia e nessuno ha detto nulla, e nel montaggio degli spezzoni, nessuno ha pensato di tagliare. Mio marito ha una collezione di magliette che spaziano dall’Urss alla Cina di Mao e lui non si è mai sognato di essere filosovietico e Maoista. E c’era anche questa, che peraltro si vende nei negozi. Quando l’ho visto sinceramente mi sono stupita – ha aggiunto Trisorio – mi sono detta, adesso figurati che succede, se ne poteva mettere un’altra. Invece nessuno ha detto niente. Poi il caos. Enrico vorrebbe che la faccenda rientrasse senza altri scossoni, non so come ma vorrebbe tanto. Infatti ha chiamato l’Anpi chiedendo di essere ricevuto per spiegare quali sono i suoi principi. Ancora non hanno risposto ma mi fido che lo faranno”.

Domenica nel tardo pomeriggio la Rai in una nota aveva annunciato la sua esclusione: “E’ inammissibile che un concorrente di un programma televisivo del servizio pubblico indossi una maglietta con un motto e un simbolo che rievocano una delle pagine più buie della nostra storia. Chiediamo scusa a tutti i telespettatori e, in particolare, a coloro che hanno pagato e sofferto in prima persona a causa del nazifascismo a cui proprio quella simbologia fa riferimento”. Da qui la comunicazione ufficiale: “E’ decisione della Rai interrompere la partecipazione di Enrico Montesano alla trasmissione del sabato sera ‘Ballando con le Stelle’“.

Al comico non sono bastate le scuse su Facebook: “Sono profondamente dispiaciuto e amareggiato”, aveva scritto Montesano dopo che la polemica ha tenuto banco per tutto il giorno. “Sono un collezionista di maglie, ho quella di Mao, dell’Urss, ma non per questo ne condivido il pensiero. Non c’era in me nessuna intenzione di promuovere messaggi politici o apologia di fascismo da cui sono profondamente distante. Sono sempre stato un uomo libero e democratico. Credo nei valori della Costituzione e mi scuso profondamente con chi si è sentito offeso e turbato. È stata un’ingenuità. Io col nazifascismo e tutti i totalitarismi non c’entro nulla e li disprezzo profondamente. Chiedo ancora scusa“. Dopo lo stop della Rai, l’annuncio del ricorso alle vie legali a tutela della sua identità e onorabilità: la maglietta, ha fatto sapere l’attore, “è stata vista dai rappresentati della Rai sia durante le prove della sua prestazione artistica sia durante la registrazione della stessa, sia nel montaggio senza alcuna obiezione. Ha aggiunto che il materiale montato e messo poi in onda è stato ulteriormente esaminato dai rappresentanti della Rai che non hanno minimamente dubitato della regolarità e della liceità delle immagini”.

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