Ore tumultuose negli uffici di Twitter, il social “conquistato” dal patron di Tesla Elon Musk pagando 44 miliardi di dollari. Oggi iniziano i licenziamenti preannunciati dal nuovo presidente e amministratore delegato: 3.700 dipendenti su 7.500. La società informerà il personale interessato a partire dalle 9 di questa mattina di San Francisco (le nostre 18). Durante gli annunci Twitter prevede di chiudere temporaneamente gli uffici e sospendere l’accesso ai badge “per garantire la sicurezza di ciascun dipendente, nonché i sistemi Twitter e i dati dei clienti”, afferma il promemoria. “Riconosciamo che i licenziamenti avranno conseguenze per un certo numero di persone che hanno dato un prezioso contributo a Twitter, ma questa decisione è purtroppo necessaria per garantire il successo dell’azienda in futuro”. Musk avrebbe anche chiesto ai dipendenti superstiti di dedicarsi per almeno 80 ore a settimana ai nuovi progetti.

Nel frattempo si apprende però che contro la società è stata avviata una class action per licenziamenti di massa illegittimi. La causa fa perno sulla mancanza di preavviso come è invece previsto dalle leggi californiane. Il gruppo intenderebbe agire anche sulle sedi estere. Indiscrezioni parlano di un taglio del 90% dei dipendenti in Asia. I lavoratori della sede britannica del gruppo si stanno invece muovendo per vie sindacali. “Twitter sta trattando il suo personale in modo spaventoso”, ha affermato Mike Clancy, Segretario generale di Prospect, un sindacato inglese che ha affermato di aver visto un afflusso di iscrizioni da parte dei dipendenti di Twitter nell’ultima settimana. L’esperto di tecnologie del Washington Post Will Oremus ha pubblicato su Twitter il messaggio arrivato ai dipendenti sull’imminente comunicazione sui licenziamenti.

L’atteggiamento spregiudicato di Musk nei confronti dei lavoratori, che ha innescato anche diverse dimissioni spontanee tra le figure apicali del gruppo, non sta piacendo a molti inserzionisti. Il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen ha raccomandato a tutti i suoi marchi di sospendere le loro inserzioni a pagamento su Twitter fino a nuovo avviso. La stessa decisione è stata presa dalla francese L’Oreal e dalle statunitensi Pfizer, General Motors e General Mills. Preoccupa anche la volontà di Musk di ridurre la moderazione dei contenuti, scelta che potrebbe portare ad un aumento dei contenuti incitanti all’odio, alla violenza o che diffondono disinformazione. L’imprenditore vorrebbe anche introdurre un servizio “premium” che, dietro al pagamento di 8 dollari al mese, include la verifica dell’ identità dell’utente, un maggior rilievo per i contributi e meno pubblicità. “Twitter ha avuto un massiccio calo nei ricavi, dovuto ai gruppi di attivisti che fanno pressione sugli inserzionisti, benché non sia cambiato nulla nella moderazione dei contenuti e nonostante abbiamo fatto il possibile per tranquillizzare gli attivisti”: ha twittato oggi Elon Musk, aggiungendo che “stanno tentando di distruggere la libertà di parola in America”.

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