L’epidemiologia delle acque reflue potrebbe avere molti risvolti utili. Infatti, in linea di principio, può consentire di rilevare diverse sostanze nelle acque reflue, dai marcatori di dieta e stress ai farmaci da prescrizione medica, fino ai prodotti per la cura personale.

È anche possibile determinare se un composto abbia attraversato un corpo umano o meno e come lo abbia eliminato. Tutte le acque reflue finiscono in un impianto fognario di trattamento. Il campionamento in questa sede consente di ottenere un buon quadro generale di come la popolazione sia esposta a un agente chimico o infettivo di interesse.

D’altra parte, poiché le acque reflue hanno percorso una lunga strada e hanno impiegato molto tempo per arrivare alle fognature, molte sostanze chimiche, in particolare quelle legate al metabolismo umano, si sono degradate nel momento in cui arrivano a destinazione finale. Ma queste molecole possono essere catturate più a monte.

Campionando dall’acqua che scorre sotto i tombini, gli scienziati possono anche ottenere un quadro più dettagliato di ciò che sta accadendo in un particolare quartiere o anche in singoli edifici. Durante la pandemia, ad esempio, questo metodo è stato impiegato per tracciare le infezioni da Sars-CoV-2 in case di cura, ospedali e altri luoghi in cui le persone si affollavano.

Una volta ottenuti i campioni, i ricercatori separano il fango dal liquido e inizia la caccia. Ogni sostanza chimica di interesse ha qualità particolari come la massa e la carica elettrica, distinguibili agli scienziati con tecniche quali la spettrometria di massa.

Nel frattempo, un’altra tecnica di biologia molecolare, come la PCR (La proteina C-reattiva), può rilevare specifici tratti di materiale genetico per identificare particolari virus, batteri o geni di resistenza agli antibiotici. Ma il rilevamento è la parte facile. Poi bisogna separare i rifiuti dei servizi igienici, perché le acque reflue contengono un cocktail di acqua proveniente da docce, lavatrici, effluenti di fabbrica e molte altre fonti.

Va inoltre considerato che la quantità di una sostanza chimica presente dipende da dove è stato prelevato il campione e dove si trovavano le persone che lo espellevano. Altrettanto importante è il modo in cui il corpo umano assorbe, elabora ed espelle una sostanza chimica di interesse, nonché come e quando le persone la consumano.

Prevedere quindi in che arco temporale e in quale parte del sistema fognario sia meglio campionare è fondamentale sia per una corretta analisi che per aiutare le autorità sanitarie a monitorare le minacce alla salute pubblica. Tale analisi quantificata e attuata quasi in tempo reale consente inoltre alle autorità di tenere traccia di fenomeni come l’attività nel mercato illegale delle droghe. Cosa che sta già accadendo in Australia.

Il monitoraggio delle acque reflue potrebbe anche essere utilizzato per verificare se le politiche di salute pubblica stiano funzionando. Sempre in Australia si sta ad esempio studiando quale effetto abbia avuto una politica di prezzo unitario minimo sul consumo di alcol nel Territorio del Nord. Lo stesso team di lavoro ha intrapreso studi simili per il tabacco. Così come nel Regno Unito si testano campioni di acque reflue per tracce di antibiotici e per geni batterici che conferiscono resistenza agli antimicrobici.

Ma alcuni team di lavoro stanno rintracciando anche una serie di biomarcatori utili a studiare la relazione tra socio-economia, dieta e consumo di droghe.

È chiaro che questa innovativa scoperta apre un altro scenario. Come si possono proteggere i diritti dei cittadini? È importante la fiducia del pubblico nella tecnologia, ma c’è differenza tra la sorveglianza delle acque reflue per il monitoraggio della salute e l’uso di informazioni correlate allo stile di vita, alla dieta e alla salute mentale.

È evidente quindi che l’epidemiologia basata sulle acque reflue abbia le potenzialità per essere sviluppata ma anche regolamentata. L’analisi di campioni dei liquidi fognari potrebbe invadere il campo minato dell’etica, della privacy personale e di piccole comunità o quartieri. È indispensabile quindi che la tecnologia possa essere messa a beneficio pubblico, assicurandoci che rispetti fiducia e privacy del cittadino.

Per Victor Hugo, le fogne parigine erano come “la coscienza della città”, un luogo che ha rivelato le verità nascoste della società. E forse non aveva sbagliato.

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