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Giorgia Soleri sbotta sui social: “Spettacolarizzo la fibromialgia? Posso viverla come caz*o mi va?

Basta leggere il suo profilo, i post in cui parla della fibromialgia, l’ultima diagnosi di malattia ricevuta dopo anni di malessere fisico chiamato sempre con nomi diversi, per individuare due tipi di reazione

di Simona Griggio

L’accusa all’influencer e ‘attivista’ Giorgia Soleri è sempre la stessa: spettacolarizzare la sua malattia. Lei risponde per le rime su Instagram: “Posso avere il diritto di mostrare o meno il mio dolore come mi va?”. Basta leggere il suo profilo, i post in cui parla della fibromialgia, l’ultima diagnosi di malattia ricevuta dopo anni di malessere fisico chiamato sempre con nomi diversi, per individuare due tipi di reazione. C’è chi la incoraggia e la ringrazia per la sua opera di sensibilizzazione su tematiche femminili ancora tabù e sul suo coraggio di parlare pubblicamente di malattia. Ma anche chi la attacca con stizza.

Qualche esempio? A una ragazza che le racconta come ha affrontato la stessa patologia e quali farmaci utilizza, un’altra ribatte: “Non la compatire, strumentalizza ogni cosa, non è una persona seria come te”. C’è chi la accusa di pensare solo al suo tornaconto (“quando verrà lanciata la sua linea di cosmetici?”) e chi sbeffeggia: “Guarda la femminista con che attivismo si è messa l’ombretto”. Ma a far irritare Giorgia e a scatenare la sua reazione infastidita è stata un’altra critica. Anche questa arriva da una donna: “Dici che stai male e stai sempre in giro, forse le persone che stanno veramente male non le hai mai viste”.

Lei, Giorgia, reagisce d’istinto: “Forse tu, fortunatamente, non hai idea di cosa significhi soffrire di malattie croniche”. E argomenta: “Avere malattie croniche è diverso da persona a persona e cambia da periodo a periodo, a volte cambia da giorno a giorno, da ora a ora. È pieno di persone che come me lavorano nonostante le malattie, il nostro dolore non è meno vero se cerchiamo di fare una vita normale. Non si può giudicare dai social”. Niente da fare. L’accusatrice insiste e la Soleri sbotta: “Se mostro il dolore mi lamento e voglio attenzioni, se non lo mostro sto mentendo. In ogni caso non sono libera di vivere la malattia come c… mi va. Lo ripeto: smettete di invalidare il dolore delle persone perché non soddisfano la vostra idea di malato perfetto. Già abbiamo la malattia, non scassateci l’anima almeno”.

Bisogna dire la verità. I commenti su Instagram sono per la maggior parte positivi. Giorgia gode di una grande popolarità tra i suoi 739 mila follower, che accoglie sui social definendosi “femminista guastafeste”. Moltissimi ripetono all’ossessione “sei bellissima”, tanti la incoraggiano. Ma nel settore “testimonianze” arrivano alcune cattiverie. E lei reagisce: “Ma lo capite che cercando di attaccare me colpite tutta la comunità di persone che soffrono di dolore cronico?”. Anche qui, però, ci sono tante ragazze che la ringraziano: “Grazie ha te ho iniziato a capire di che cosa soffrivo, fortunatamente sono riuscita ad avere una diagnosi precisa in pochi mesi”. E un’altra la ringrazia: “Grazie Giorgia, hai fatto una meravigliosa opera di divulgazione”. Ancora, a un’altra vittima della fibromialgia che le racconta del clima ostile nei suoi confronti commenta: “Quanta ignoranza (e mancanza di empatia, direi) ci circonda”.

Certo Giorgia non demorde. Come ha spiegato, “ho scoperto la necessità di una rete fatta di condivisione e comprensione, la forza che si nasconde in persone straziate dall’invisibilità del loro male quando decidono di prendersi la mano e fare della lotta a un riconoscimento negato il loro punto di contatto”. E il suo impegno sui social è comunque un’esperienza positiva: “Ho scoperto che la condivisione è un viaggio arricchente mai a senso unico, quando dai qualcosa ti torna sempre indietro. E a me è tornata empatia, amore, supporto, vicinanza, abbracci silenziosi e sguardi a voce alta”.

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