Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato, eletto con 116 voti (le schede bianche sono state 66). Ecco il suo primo discorso integrale
Politica - 13 Ottobre 2022
La Russa è il nuovo presidente del Senato: “Farò il possibile per difendere diritti di maggioranza e opposizione”. Il discorso integrale
La Playlist Elezioni la russa
- 11:50 - Salute, Mantovani (Humanitas): "Infiammazione ha ruolo chiave in invecchiamento"
Roma, 5 ott. (Adnkronos Salute) - "C’è un paradigma generale dell’invecchiamento, menzionato oggi ripetutamente, che è quello dell’inflammaging. Ci sono molti studi, a cui anche noi abbiamo collaborato, che dicono che il nostro sistema immunitario funziona per acceleratori e freni e il tono infiammatorio è dettato dall’equilibrio tra essi. Ci sono dati che mostrano che, controllando tutto quello che si può controllare, se noi mettiamo a confronto il tono infiammatorio di soggetti anziani che hanno una vita sociale con quello di altri anziani che non hanno una vita sociale, c’è una differenza profonda. Questo ci ricorda che i nostri due sistemi più complicati, nervoso centrale e immunitario, dialogano". Lo afferma Alberto Mantovani, professore emerito della Humanitas university e direttore scientifico Irccs Istituto clinico Humanitas, intervenendo al V Congresso internazionale "Healthy lifespan - positive nutrition, anti inflammation diet, physical activity and sport", organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini a Palazzo Mezzanotte a Milano e promosso - ieri e oggi - da Enervit e Technogym. Esperti di fama internazionale si stanno confrontando sui principali aspetti legati al miglioramento della qualità della vita e alla promozione di una longevità sana.
"La comunità scientifica è molto preoccupata per quello che sta succedendo con le sigarette elettroniche: secondo il British Medical Journal c’è un milione di persone in più che usano le sigarette elettroniche e che prima non fumavano. La nicotina è la sostanza che più rapidamente crea dipendenza e c’è preoccupazione per i sapori delle sigarette elettroniche che attirano i ragazzi o addirittura i bambini" spiega il professore, per il quale la "quantità accettabile" di sigarette di "qualsiasi tipo è zero, zero fumo, anche se di sigaretta elettronica. Al contrario, frutta e verdura sono un tesoro di composti straordinari e anche l’esercizio fisico è fondamentale, almeno 30 minuti al giorno".
A preoccupare l'esperto è anche il sovrappeso, soprattutto nei più piccoli: "Siamo il secondo peggior Paese in Europa per numero di bambini in sovrappeso oppure obesi, tempo fa non era così. I dati sull’esercizio fisico sono esattamente sulla stessa linea, quindi c’è una grande preoccupazione per quello che succederà alle nuove generazioni, con il prezzo che pagheranno come individui e il prezzo che pagheremo come società, perché questa situazione ha a che vedere con la sostenibilità di un bene straordinario che abbiamo, ovvero il Servizio sanitario nazionale". Il sovrappeso "è un cancerogeno riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità - avverte Mantovani - che cambia la risposta ad alcune terapie, per esempio quelle immunologiche. Mi piacerebbe che ci fosse una percezione condivisa della situazione e che venissero messe in atto pratiche e politiche per salvare il futuro di questo Paese".
- 10:46 - Trump: "Israele dovrebbe colpire siti nucleari Iran". Ucciso in Libano leader braccio armato Hamas
(Adnkronos) - Mentre Hezbollah riferisce di scontri con le truppe israeliane al confine con il Libano ("I soldati del nemico israeliano hanno tentato di nuovo di avanzare verso la periferia del villaggio di Odaisseh (Adaysseh)" e 'gli scontri continuano'), Donald Trump afferma che Israele dovrebbe colpire i siti nucleari dell'Iran. "La risposta doveva essere: colpite il nucleare prima e preoccupatevi poi", ha detto il tycoon a chi gli chiedeva cosa pensasse della risposta data dal presidente Usa sulla possibilità che lo Stato ebraico colpisca gli impianti atomici di Teheran.
Joe Biden si è detto contrario e nelle ultime ore ha esortato il governo israeliano guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu a cercare anche "altre alternative" agli attacchi alle installazioni petrolifere iraniane.
Intanto Hamas conferma l'uccisione in Libano di Saeed Atallah Ali, un comandante del braccio armato del gruppo, le Brigate al-Qassam. E' stato ucciso, secondo quanto confermato da Hamas e riportato dalla tv satellitare al-Jazeera, in un raid di un drone israeliano che ha colpito il campo profughi palestinesi di Beddawi, nella zona di Tripoli, nel nord del Paese dei Cedri. Nell'operazione, stando a Hamas, sono rimasti uccisi anche la moglie e due figlie di Atallah Ali. "Promettiamo al nostro popolo di vendicare il sangue puro versato e di confermare che la nostra prossima serie di risposte sarà nei fatti prima che nelle parole", afferma Hamas.
I militari israeliani confermano raid effettuati nella notte contro "elementi dell'organizzazione terroristica di Hezbollah che operavano in un centro di comando all'interno di una moschea adiacente al Martyr Salah Ghandour Hospital, nel sud del Libano". L'operazione è avvenuta a Bint Jbeil.
Le Forze di difesa israeliane esortano gli sfollati libanesi in fuga dalle operazioni militari a non tornare nelle loro case, perché i raid contro il sud del Libano continuano. Lo ha scritto su X un portavoce delle Idf, senza specificare quali sono i villaggi che sono nel mirino.
Unifil, la forza delle Nazioni Unite in Libano, non lascerà le sue posizioni nel sud del Libano nonostante quella che è stata definita una richiesta di "riposizionamento" da parte di Israele. "Il 30 settembre le Idf hanno notificato a Unifil la loro intenzione di avviare incursioni di terra limitate in Libano - afferma la Missione secondo quanto si legge sul Guardian - Hanno anche chiesto il trasferimento di alcune nostre posizioni". I caschi blu, assicurano, "restano in tutte le posizioni e continua a sventolare la bandiera delle Nazioni Unite".
Allerta Fbi e Dipartimento per la sicurezza interna per possibili minacce alla sicurezza o violenze in vista del 7 ottobre, quando sarà passato un anno dall'attacco di Hamas in Israele. L'anniversario, è la valutazione nel contesto del conflitto in corso, potrebbe essere "un fattore motivante per estremisti violenti o autori di crimini d'odio a commettere atti di violenza o minacciare la sicurezza pubblica".
Yahya Sinwar sarebbe vivo, starebbe ancora prendendo decisioni cruciali per Hamas, avrebbe indurito le sue posizioni, sarebbe diventato fatalista dopo quasi un anno di guerra a Gaza, non avrebbe alcuna intenzione di raggiungere un accordo con Israele e anzi sarebbe determinato a vederlo coinvolto in un conflitto più ampio in Medio Oriente. E' quanto emerge dal New York Times che cita funzionari statunitensi. Anche se, riconoscono, non esiste una prova certa della sua esistenza in vita.
Secondo il giornale, i negoziatori americani credono che Hamas non abbia alcuna intenzione di raggiungere un accordo con Israele per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre di un anno fa in Israele che ha portato all'avvio delle operazioni militari israeliane contro Hamas nell'enclave palestinese. E, scrive ancora il Nyt, i funzionari Usa ritengono anche che il premier israeliano Benjamin Netanyahu sia preoccupato soprattutto della sua sopravvivenza politica e potrebbe non ritenere che un cessate il fuoco a Gaza sia nel suo interesse.
Stando ai funzionari americani, nelle ultime settimane - si legge - Hamas non ha mostrato alcun desiderio di impegnarsi in colloqui. E le fonti sospettano sia più rassegnato di fronte al proseguimento delle operazioni militari israeliane. La convinzione di Sinwar sarebbe, secondo i funzionari, che una guerra più ampia con maggiori pressioni per Israele e i suoi soldati potrebbe portare i militari a ridurre le operazioni a Gaza. E, osserva il Nyt, la guerra nella regione si è allargata, ma non in modo tale da avvantaggiare significativamente Hamas, "almeno non ancora".
- 10:16 - Wta Pechino, Errani e Paolini in finale nel doppio
Pechino, 5 ott. - (Adnkronos) - Sara Errani e Jasmine Paolini volano in finale nel doppio al torneo Wta 1000 di Pechino (cemento, montepremi 8.955.610 dollari). Alla sesta semifinale stagionale le due azzurre hanno sconfitto 6-4, 1-6, 10-4 le statunitensi Sofia Kenin e Bethanie Mattek-Sands, che le avevano battute in semifinale a Miami Manca ormai solo la certificazione matematica per la qualificazione alle Wta Finals di Riyadh. Sarebbe la prima partecipazione per una giocatrice o una coppia italiana nel torneo di fine stagione dal 2015.
- 09:52 - MotoGp Giappone, Bagnaia vince la gara sprint
Roma, 5 ott. (Adnkronos) - Francesco Bagnaia ha vinto la gara sprint del Gp di Motegi, in Giappone. Pecco Bagnaia ha preceduto il suo compagno di squadra sempre sulla Ducati Enea Bastianini. Terzo posto, invece, per Marc Marquez.
Con il successo sul circuito di Motegi Bagnaia si porta a 15 punti dal leader iridato, lo spagnolo Jorge Martin, quarto al traguardo. Scivolata senza conseguenze per Pedro Acosta mentre si trovava al comando della corsa, Problemi tecnici e ritiro per il sudafricano Brad Binder mentre era 4°. Domani si torna in pista alle 7 per la gara.
"Non è stata una gara semplice ma sono molto contento. Dovevamo capire le condizioni prima della gara e ho dovuto farla con una mappa meno potente. Il weekend per ora sta andando bene, non era semplice vincere in queste condizioni. Ora continuiamo a lavorare in questa direzione: ringrazio il mio team", ha affermato Bagnaia dopo la vittoria nella gara sprint del Gp del Giappone.
- 09:26 - Trump: "Israele dovrebbe colpire siti nucleari Iran". Ucciso in Libano leader braccio armato Hamas
(Adnkronos) - Mentre Hezbollah riferisce di scontri con le truppe israeliane al confine con il Libano ("I soldati del nemico israeliano hanno tentato di nuovo di avanzare verso la periferia del villaggio di Odaisseh (Adaysseh)" e 'gli scontri continuano'), Donald Trump afferma che Israele dovrebbe colpire i siti nucleari dell'Iran. "La risposta doveva essere: colpite il nucleare prima e preoccupatevi poi", ha detto il tycoon a chi gli chiedeva cosa pensasse della risposta data dal presidente Usa sulla possibilità che lo Stato ebraico colpisca gli impianti atomici di Teheran.
Joe Biden si è detto contrario e nelle ultime ore ha esortato il governo israeliano guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu a cercare anche "altre alternative" agli attacchi alle installazioni petrolifere iraniane.
Intanto Hamas conferma l'uccisione in Libano di Saeed Atallah Ali, un comandante del braccio armato del gruppo, le Brigate al-Qassam. E' stato ucciso, secondo quanto confermato da Hamas e riportato dalla tv satellitare al-Jazeera, in un raid di un drone israeliano che ha colpito il campo profughi palestinesi di Beddawi, nella zona di Tripoli, nel nord del Paese dei Cedri. Nell'operazione, stando a Hamas, sono rimasti uccisi anche la moglie e due figlie di Atallah Ali. "Promettiamo al nostro popolo di vendicare il sangue puro versato e di confermare che la nostra prossima serie di risposte sarà nei fatti prima che nelle parole", afferma Hamas.
Israele continua a martellare il Libano con una ferocia senza precedenti, aveva riferito il gruppo di monitoraggio dei conflitti Airwars, secondo il quale i bombardamenti di Tev Aviv contro le roccaforti di Hezbollah nel Paese, segnano la "campagna aerea più intensa" al mondo al di fuori di Gaza degli ultimi due decenni. Secondo il ministero della Salute libanese, i raid di Israele hanno ucciso in meno di tre settimane oltre 1.400 persone, ferendone circa 7.500 e costringendo più di un milione di persone a lasciare le proprie case. Gli attacchi dello Stato ebraico avvengono a “un livello e a un'intensità che gli stessi alleati di Israele non avrebbero mai effettuato negli ultimi 20 anni”, ha dichiarato alla Cnn Emily Tripp, direttrice del gruppo con sede nel Regno Unito, che citato la campagna militare guidata dagli Stati Uniti contro l'Isis nel 2017, dove, al culmine della battaglia per Raqqa - la capitale de facto del gruppo terroristico - sono state impiegate 500 munizioni in un solo giorno.
Allerta Fbi e Dipartimento per la sicurezza interna per possibili minacce alla sicurezza o violenze in vista del 7 ottobre, quando sarà passato un anno dall'attacco di Hamas in Israele. L'anniversario, è la valutazione nel contesto del conflitto in corso, potrebbe essere "un fattore motivante per estremisti violenti o autori di crimini d'odio a commettere atti di violenza o minacciare la sicurezza pubblica".
Yahya Sinwar sarebbe vivo, starebbe ancora prendendo decisioni cruciali per Hamas, avrebbe indurito le sue posizioni, sarebbe diventato fatalista dopo quasi un anno di guerra a Gaza, non avrebbe alcuna intenzione di raggiungere un accordo con Israele e anzi sarebbe determinato a vederlo coinvolto in un conflitto più ampio in Medio Oriente. E' quanto emerge dal New York Times che cita funzionari statunitensi. Anche se, riconoscono, non esiste una prova certa della sua esistenza in vita.
Secondo il giornale, i negoziatori americani credono che Hamas non abbia alcuna intenzione di raggiungere un accordo con Israele per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre di un anno fa in Israele che ha portato all'avvio delle operazioni militari israeliane contro Hamas nell'enclave palestinese. E, scrive ancora il Nyt, i funzionari Usa ritengono anche che il premier israeliano Benjamin Netanyahu sia preoccupato soprattutto della sua sopravvivenza politica e potrebbe non ritenere che un cessate il fuoco a Gaza sia nel suo interesse.
Stando ai funzionari americani, nelle ultime settimane - si legge - Hamas non ha mostrato alcun desiderio di impegnarsi in colloqui. E le fonti sospettano sia più rassegnato di fronte al proseguimento delle operazioni militari israeliane. La convinzione di Sinwar sarebbe, secondo i funzionari, che una guerra più ampia con maggiori pressioni per Israele e i suoi soldati potrebbe portare i militari a ridurre le operazioni a Gaza. E, osserva il Nyt, la guerra nella regione si è allargata, ma non in modo tale da avvantaggiare significativamente Hamas, "almeno non ancora".
- 08:17 - Longevità sana, Scapagnini (Sinut): "Contrastare cronicità nell'invecchiamento"
(Adnkronos) - "Il concetto di allontanare il più possibile le patologie croniche dell’invecchiamento è diventato una reale emergenza. L’aspettativa di vita, che pensavamo si fosse un po’ alterata con la pandemia, in realtà ha ripreso a salire lievemente e oggi in Italia, così come in buona parte dell’Europa, si aggira attorno agli 81 anni, facendo una media tra uomini e donne. L’aspettativa di vita in salute non raggiunge però i 61 anni. Ciò significa che un 20% della nostra vita lo viviamo in malattia. Se dovessimo definire cos’è l’healtly lifespan, potremmo dire che significa 'invecchiare restando giovani', non tanto evitando le malattie ma mantenendo le funzioni della giovinezza, come le performance mentali e fisiche". Lo afferma Giovanni Scapagnini, professore di Nutrizione clinica presso l’università del Molise e vicepresidente della Società italiana di nutraceutica (Sinut), in occasione della prima delle due giornate del 5° Congresso internazionale "Healthy lifespan - positive nutrition, antiinflammation diet, physical activity and sport" organizzato da Fondazione Paolo Sorbini, e promosso da Enervit e Technogym, a Palazzo Mezzanotte a Milano. La due giorni (oggi e domani), che vede confrontarsi esperti di fama internazionale sui principali aspetti legati al miglioramento della qualità della vita e alla promozione di una longevità sana, si rivolge prevalentemente a biologi, dietisti, farmacisti, fisioterapisti, chirurghi, studenti e laureati in scienze motorie e specializzandi in medicina.
"L’alimentazione è una delle variabili su cui sicuramente possiamo lavorare meglio - spiega Scapagnini - Buona parte delle civiltà si sono sviluppate intorno alla tavola, anche le comunità nomadiche vedono nell’alimentazione un momento di aggregazione sociale. Le relazioni sociali e l’empatia che si sviluppano in un contesto di raccoglimento si sono rivelate importanti sulla capacità di gestire la propria biologia. Ho lavorato molto in quelle che vengono definite zone blu, luoghi in cui la possibilità di invecchiare in maniera fisiologica ed evitare lo sviluppo di malattie è un po’ più realizzata rispetto ad altre zone. Esse hanno dei punti in comune, pur essendo zone molto diverse e lontane geograficamente, si trovano infatti in Giappone, Costa Rica e Italia. Le comunità locali di queste tre zone blu non mangiano troppo ma soprattutto hanno una grande varietà nutrizionale e una ricchezza di alcune tipologie di composti, hanno una dieta povera di calorie ma ricca di sostanze nutrienti e, soprattutto, di micronutrienti, che sono gli elementi che aiutano la nostra biologia a mantenere le sue funzioni".
Dal punto di vista dei nutrienti "una valenza molto importante l’hanno assunta, negli ultimi anni, gli acidi grassi polinsaturi - sottolinea l'esperto - che noi non siamo in grado di produrre. Questi sono essenziali e in loro assenza non può funzionare la biochimica. La presenza di un adeguato quantitativo di acidi grassi polinsaturi è preziosa nella gestione dell’infiammazione". In questi anni "mi sono occupato moltissimo anche della fitochimica, ovvero delle sostanze derivate dal mondo vegetale che sono dei non nutrienti con la capacità di allenare il nostro organismo e mantenere la capacità di adattamento, un po’ come fa anche l’attività fisica" conclude.
- 00:04 - Consulta, centrodestra accelera per elezione giudice: martedì conta sul filo di lana
Roma, 4 ott. (Adnkronos) - Centrodestra mobilitato, in particolare Fratelli d'Italia, per l'elezione del giudice costituzionale chiamato a sostituire Silvana Sciarra, cessata dal mandato a novembre dello scorso anno. L'appuntamento per l'ottavo scrutinio è fissato per martedì 8 ottobre alle 12.30, con la convocazione del Parlamento in seduta comune, e già da venerdì mattina a deputati e senatori di Fdi è stato ricordato con un messaggio che "devono essere tassativamente presenti" in Aula. Parole che fanno pensare ad un'accelerazione e quindi alla volontà di arrivare a una fumata bianca senza attendere la fine dell'anno, quando anche l'attuale presidente della Corte, Augusto Barbera, e i giudici Franco Modugno e Giulio Prosperetti termineranno il loro mandato, con la possibilità quindi di ricercare un accordo tra maggioranza e opposizione su un pacchetto più ampio di nomi.
Intesa che per ora non si registra sull'unico candidato che la maggioranza intende proporre per l'elezione alla Consulta, lasciando presumere perciò che intenda procedere contando solo sui propri numeri, che al momento sono al limite del quorum necessario per l'elezione, i tre quinti dell'Assemblea, pari a 363 voti.
Fdi, Lega e Forza Italia e Noi Moderati ne sommano infatti 355 (senza contare i due presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana iscritti ai rispettivi Gruppi ma che solitamente non partecipano allo scrutinio). Riserbo sul nome sul quale si intenderebbe puntare, anche se in questi mesi si è più volte parlato di Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e nelle ultime settimane anche di Carlo Deodato, segretario generale di Palazzo Chigi.
Una candidatura sulla quale potrebbero convergere anche i centristi Lorenzo Cesa e Antonino Minardo, iscritti al Gruppo Misto della Camera, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Giusy Versace, che hanno recentemente lasciato Azione e sono ora anche loro al Misto di Montecitorio e Palazzo Madama. Si arriverebbe così a 360.
Da capire le intenzioni di altri tre deputati sempre al Misto della Camera: Andrea De Bertoldi, che ha recentemente rotto con Fratelli d'Italia; Francesco Gallo, di 'Sud chiama Nord'; e Luigi Marattin, ex Italia viva. Se decidessero di convergere sul nome del centrodestra il quorum di 363 verrebbe raggiunto.
Da valutare poi le scelte dei due senatori e dei quattro deputati delle Minoranze linguistiche e se nel segreto dell'urna la maggioranza riuscirà a trovare qualche voto anche tra i 12 parlamentari di Azione e i 14 di Italia viva. Magari facendo leva sulle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l'estate scorsa, durante la Cerimonia del Ventaglio, definì "la lunga attesa della Corte costituzionale per il suo quindicesimo giudice, un vulnus alla Costituzione compiuto dal Parlamento", che invitò "con garbo ma con determinazione, a eleggere subito questo giudice".