Cultura

Il paradosso del Castello di Monticelli d’Ongina: lo ristrutturano con i soldi del ministero, ma è in vendita per un milione di euro

L'annuncio della cessione della Rocca Pallavicino-Casali, in provincia di Piacenza, è finito sul portale "Belles Demeures": prezzo fissato a 950mila euro. La proprietà è la parrocchia di San Lorenzo Martire. La protesta del comitato locale Progetto Rocca: "Ci si chiede come possa essere compatibile questo intervento dello Stato, con l’acquisizione da parte di privati"

di Manlio Lilli

A Monticelli d’Ongina, piccolo Comune del Piacentino, l’autentica celebrità è costituita dal Castello o Rocca Pallavicino-Casali, fatto edificare da Rolando Pallavicino a partire dal 1420. E, dopo diversi passaggi, dal 1957 di proprietà della parrocchia di San Lorenzo Martire. Ora la parrocchia vuole mettere il Castello in vendita. Anzi lo ha fatto, come riporta La Provincia di Cremona. L’incarico, spiega il quotidiano, è già stato affidato all’agenzia immobiliare Lionard e un annuncio è comparso su Belles Demeures, portale specializzato nella segnalazione di immobili di prestigio. Per i 6mila metri quadrati della Rocca il prezzo è fissato a 950mila euro. Pianta quadrata, torri circolari agli angoli, al piano nobile il Castello vanta gli affreschi raffiguranti la gloria della famiglia Casali e allegorie delle stagioni. Soprattutto, nella Cappella privata, gli affreschi con scene tratte dai Vangeli ed episodi della vita di San Bassiano, patrono di Lodi, dipinti intorno al 1460 da Bonifacio e Benedetto Bembo. Al piano superiore del mastio orientale, sulle pareti delle stanze un tempo adibite a prigione, i graffiti lasciati dai prigionieri. Nelle cantine del Castello ci sono l’Acquario e il Museo Etnografico del Po, con la piroga monossile datata tra la seconda metà del VI e i primi decenni del VII secolo d.C., ma anche il Museo Contadino e il Museo Archeologico. Al piano terra è invece collocato il Museo civico.

La notizia della vendita non è passata inosservata. “Con squallore abbiamo visto il nostro castello in vendita sulla Rete, come un qualsiasi altro oggetto” lamenta Carlo Castani, del comitato Progetto Rocca-Identità di Monticelli. Già a luglio scorso si era fatta sentire la sezione Val d’Arda di Italia Nostra che per bocca del presidente Luigi Ragazzi aveva ricordato la funzione pubblica del bene.

Già nel 2018 il Castello era stato messo sul mercato e solo il mancato accordo con il fondo svizzero che aveva mostrato interesse per l’operazione, aveva fatto saltare la vendita. In quella occasione il sindaco Gimmi Distante si era mostrato disponibile ad esplorare soluzioni di acquisizione da parte di un qualche soggetto pubblico, precisando che il Comune non aveva risorse finanziarie per comprare il castello, né per le manutenzioni necessarie. Nonostante l’attivismo locale (la struttura ha ricevuto circa 4mila voti ai “Luoghi del cuore” del Fai nel 2020) il Castello continua ad avere un futuro incerto. “È sotto gli occhi di tutti che sono iniziati i lavori di risistemazione e di messa in sicurezza da parte del ministero della Cultura. Ci si chiede come possa essere compatibile questo intervento dello Stato, utilizzando quindi soldi di tutti noi, con l’acquisizione da parte di privati, peraltro ad un prezzo presunto di circa un milione di euro. Somma addirittura inferiore all’importo stanziato” si chiede Castani. I lavori – in corso – sono stati decisi per “somma urgenza” a una delle torri dalla soprintendenza per le province di Parma e Piacenza. Ma non solo: il ministero – scrive la stampa locale – ha già stanziato fondi per circa 1,3 milioni di euro per estendere la riqualificazione all’intera architettura. Ammesso che prima o poi partano i lavori pubblici, il risultato finale potrebbe essere a beneficio di un privato.

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Foto – Crediti Parma1983/Wikipedia

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