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“A Verona un taxi mi ha rifiutato la corsa perché ero in sedia a rotelle”. La denuncia del presidente Fish Vincenzo Falabella

"Mi ha detto 'dovete prendere le macchine per voi". Falabella ha presentato un esposto. Unione Radiotaxi Verona fa sapere di aver avviato un'indagine interna. Solidarietà dal sindaco dem Tommasi e dal presidente leghista Zaia
“A Verona un taxi mi ha rifiutato la corsa perché ero in sedia a rotelle”. La denuncia del presidente Fish Vincenzo Falabella
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“Deve scendere dal mio taxi, io non prendo persone in sedia a rotelle. Dovete chiamare le macchine per voi”. E’ questa la frase che Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish), ha denunciato di essersi sentito dire da un taxista fuori dalla stazione di Verona Porta Nuova. Il fatto è accaduto venerdì 30 settembre alle otto e mezza di sera circa. A fronte di quanto successo, il presidente della Fish, il 2 ottobre, ha presentato un esposto al comandante della polizia locale di Verona Luigi Altamura, oltre a scrivere della vicenda sul suo profilo di Facebook. Dopo che la vicenda è stata riportata anche dagli organi di stampa, l’Unione Radiotaxi Verona ha replicato pubblicamente con una nota: “Abbiamo già attivato al nostro interno la procedura di verifica dell’accaduto con la nostra Commissione interna di controllo. Non possiamo accettare di essere definiti “autori di azioni denigranti” nei confronti di persone con disabilità. Restiamo in attesa che le eventuali indagini facciano il loro corso”.

Falabella, contattato da Ilfattoquotidiano.it, ha parlato di un “bruttissimo episodio discriminatorio”. Un assistente della Sala blu che si occupa dell’assistenza in stazione alle persone con disabilità non autosufficienti lo ha accompagnato all’area dei taxi, dove avrebbe dovuto prendere un mezzo di trasporto del servizio pubblico per raggiungere il suo albergo. Pioveva e le condizioni meteo non erano delle migliori. “Arrivata l’autovettura – spiega il presidente di Fish – l’assistente della Sala blu mi ha aperto lo sportello posteriore del taxi e mi ha aiutato a salire in macchina. Nel frattempo si accingeva a smontare le due ruote della sedia a rotelle manuale per riporla nel vano bagagli del taxi. Nel mentre veniva effettuata tale manovra – ha aggiunto – il tassista è sceso dall’auto per vedere se avessi necessità col bagaglio e accortosi della sedia a rotelle mi ha detto: ‘io non prendo persone in sedia a rotelle, dovete chiamare le macchine per voi’”.

“Il tassista ha più volte ribadito che per il trasporto di disabili ci sono delle auto apposite. Io facendo notare – ha continuato Falabella a ilfattoquotidiano.it – che non avevo bisogno di particolare aiuto, tanto è che ero già entrato in automobile. La mia carrozzina si piega ed entra in auto. Inoltre la sua auto era abbastanza spaziosa per far entrare anche la mia sedia a rotelle. Ho provato a spiegargli tutto questo, ma ha ribadito il concetto che sarei dovuto scendere, sottolineando a più riprese che l’auto fosse sua e decideva lui chi poter trasportare”. Così Falabella è dovuto scendere dal taxi non prima di chiedergli il suo numero di licenza. “Lui me ne dato uno diverso, ma non ha considerato che oggi fotografare con un telefonino è molto semplice, così sceso dall’auto ho fotografato la fiancata del suo taxi con il vero numero di licenza”. Tutto è stato riportato da Falabella sul suo profilo Facebook a seguito del quale il sindaco dem di Verona Damiano Tommasi lo ha contattato, esprimendogli la sua “vicinanza” e “indignazione” per l’accaduto. “Mi ha annunciato di aver subito avviato un’indagine conoscitiva per andare a fondo”. Vicinanze e attenzione a quanto è accaduto è giunta, tra gli altri, anche dalla ministra leghista della Disabilità Erika Stefani e dal governatore di Regione Veneto Luca Zaia.

“Purtroppo, la situazione non è finita li – spiega Falabella – perché di tutt’altra posizione, e questo mi ha ancora più rammaricato il commento del presidente Radio Taxi Verona Garonzi: ‘il mio collega (riferitosi al tassista in questione, ndr) mi ha descritto la faccenda in modo diverso’ e ha aggiunto: ‘sappiamo che sono state postate foto del taxi in questione e di questo chi ha agito risponderà penalmente’”. La risposta di Falabella su Facebook: “Egregio sig. Garonzi la foto l’ho postata io, saprà certamente che il servizio taxi è un servizio pubblico. Comunque sono pronto a portare quanto accaduto nelle Aule di Giustizia. Non temo nulla e nessuno”. La mattina del 2 ottobre il presidente della Fish ha formulato e inviato un esposto su quanto successo alla Polizia locale di Verona. “Vorrei inoltre evidenziare – conclude a ilfattoquotidiano.it Falabella – che tale episodio è stato commesso da una singola persona. Con i veronesi e i veneti ho ottimi rapporti, sono sensibili al rispetto dei diritti e accoglienti, Verona è una città ed il Veneto una regione solidali”.

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