Nel panorama videoludico attuale trovare un modo per distinguersi dalla massa è diventato uno dei principi più importanti per gli studi indipendenti. The Outsiders ci propone Metal Hellsinger, un FPS unito a un rythm game dove la musica metal citata nel titolo diventa uno dei punti cardine del gameplay. In Metal:Hellsinger vestiremo i panni della Cantrice Infernale, una demone in cerca di vendetta e della propria voce, una trama estremamente semplice per un gioco che indubbiamente punta tutto su un gameplay diverso dal solito, finibile in poche ore ma rigiocabile con difficoltà più elevate e nella modalità sfida.

Come detto in precedenza, il titolo è un fps ritmico, e sotto questo aspetto ci riesce bene; ogni colpo sparato, ogni schivata e massacro dovranno essere praticati a ritmo di musica (mediante l’orecchio del giocatore o il metronomo a schermo sul mirino); la musica presente non è mai messa in loop, ma composta da parti strumentali dinamiche che si uniscono perfettamente in tutti i punti del gioco e alla quale si aggiungeranno le parti vocali solamente quando il moltiplicatore del punteggio sarà al massimo, incrementando in questo modo l’adrenalina del giocatore.

hellsinger

Il gunplay del titolo è appagante, nonostante le poche armi a nostra disposizione ( 6 in totale) ma tutte efficaci e diversificate, ognuna con una mossa peculiare che ci permetterà di uscire vivi anche dalle situazioni più complicate, ma ogni arma deve sparare sempre a ritmo, costringendo al giocatore non solo di memorizzarne la cadenza per farla sparare a ritmo ma anche inserendo all’interno di questo ciclo il tasto di ricarica, pena la perdita di tempo e il calo di adrenalina della protagonista, con relativo danno minimizzato. Purtroppo questa meccanica per quanto divertente ha portato a sviluppare un gioco piuttosto lineare che per seguire il ritmo scandito dalla musica ha dovuto scendere a patti con un level design piuttosto piatto e rigido.

Anche dal punto di vista dei nemici non abbiamo una grossa varietà di nemici, ma le battaglie contro i boss di fine livello risultano sempre spettacolari e appaganti, spronando il giocatore a proseguire nella storia, solo per vedere cosa si cela dopo il demone appena sconfitto; dal punto di vista grafico, probabilmente per la quantità di nemici e il comparto ritmico lo studio ha preferito optare per una grafica nello stile del gioco ma non particolarmente ricercata o elevata, sottolineando ancora una volta che in Metal:Hellsinger la componente più importante è sicuramente la musica, ma siamo comunque davanti a un comparto grafico solido che non scende praticamente mai sotto i 60 fps, rendendo l’esperienza di gioco fluida ed appagante.

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Musicalmente parlando il gioco ha un comparto sonoro di primo ordine; The Outsiders ha scelto la strada della collaborazione con rinomati cantanti della scena metal come Serj Tankian (System of a Down), Matt Heafy (Trivium), Mikael Stanne (Dark Tranquillity), Randy Blythe (Lamb of God), Alissa White-Gluz (Arch Enemy) e Tatiana Shmailyuk (Jinjer), creando quello che possiamo considerare un vero e proprio album metal più che una soundtrack per un gioco. Tutti i brani da questo punto di vista sono perfetti, adrenalinici e perfettamente in linea con l’ambientazione e il tipo di gameplay che il giocatore va ad affrontare. Il tutto alternato dalla narrazione di Troy Baker, noto attore e Voice Actor del mondo videoludico che presterà la voce a Paz, il teschio che vi accompagnerà nella vostra missione di vendetta.

Metal Hellsinger è un’esperienza diversa ed immersiva soprattutto se si sta cercando un modo diverso di approcciarsi agli FPS; un gunplay frenetico e una colonna sonora di alto livello fanno di questo titolo una boccata d’aria fresca in un panorama videoludico spesso fin troppo stantio.

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