Il nome Cyberconnect2 non è di certo nuovo a tutti quelli che portano avanti in parallelo le passioni di manga e videogiochi: dalla saga di Ultimate Ninja a Dragonball Kakarot, fino ad arrivare a Kimetsu no Yaiba, la casa di sviluppo giapponese è sempre riuscita a trovare la giusta formula per portare sugli schermi il fascino delle serie che ha trattato.

Trascinati dal successo del remake dell’anime di Le bizzarre avventure di JoJo su Netflix, Bandai Namco non poteva certo tenere i diritti chiusi in un polveroso cassetto ed ecco quindi arrivare JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R, remastered dell’omonimo gioco del 2013 per Playstation 3.

JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R – Una R tra remastered e remake
Non è facile dare un significato alla “erre” posta dopo il titolo dell’ultima fatica di Cyberconnect2: All-Star Battle R si pone in uno strano punto tra remake e remastered nel quale il primo termine risulta esagerato e il secondo troppo riduttivo.

Se dal lato grafico non ci sono stati grossissimi cambiamenti -tolti infatti gli ovvi ritocchi sulla risoluzione non siamo certo davanti a niente di epocale-, sul comparto tecnico e sui contenuti il discorso cambia decisamente binario. Si parte dal roster, che vanta una cinquantina di personaggi, spaziando dalla prima serie fino ad arrivare (per ora) al protagonista di Jojolion, senza contare che sono già state promesse future aggiunte, siamo quindi davanti a ben 10 personaggi in più rispetto alla versione Playstation 3, tutti perfettamente caratterizzati

Dal punto di vista tecnico sono stati abbandonati i 30 fps per gli ormai obbligatori 60 quando si parla di un picchiaduro, soprattutto se strizza l’occhio alle modalità online competitive, che continuano comunque a trascinarsi dietro i loro problemi tra netcode e bilanciamento.

Tornando sui contenuti è stata lasciata anche la vecchia “story mode” in favore di una nuova modalità un po’ più arcade ricca di plot twist, what if e combattimenti contro avversari calibrati appositamente dall’AI con qualche chicca interessante anche sul versante della storia canonica.
Da un certo punto di vista è un peccato non poter ripercorrere a suon di tecniche speciali e Stand le peripezie della famiglia Joestar per le 8 serie che contraddistinguono la longeva opera di Araki, ma possiamo capire la scelta, essendo questo un prodotto chiaramente dedicato a chi è già fan del manga o dell’anime.

Tra fanservice e competitivo – Dalla quasi perfezione alla caduta di stile
Il lavoro di Cyberconnect2 per quanto riguarda il fanservice è quasi perfetto: tutto il roster è ben caratterizzato e riporta sullo schermo il suo fascino con precisione maniacale. I personaggi possono essere suddivisi in quattro grandi gruppi: energia concentrica, utilizzatori di Stand, guerrieri a cavallo e peculiari (i portatori della maschera, Zeppeli o Baoh).

Con la pressione di RB/R1, a seconda dello stile di lotta, si possono ottenere diversi effetti durante i combattimenti, che possono essere ad esempio la ricarica della barra super per gli utilizzatori di energia concentrica, il manifestarsi dello Stand o il salire e lo scendere da cavallo, il tutto accompagnato da sensibili modifiche dei pattern di attacco o delle tecniche speciali.

Se già lo stile grafico era più che godibile su Playstation 3, su Xbox Serie e Playstation 5, grazie all’aumento di risoluzione, la ripulitura e la fluidità dei 60 fps è una vera e propria gioia per gli occhi che accontenterà senza ombra di dubbio tutti i fan ai quali non interessa giocare online in competitivo, modalità dove JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R mostra decisamente il fianco. I problemi partono da quello più ovvio parlando di un picchiaduro appena uscito con un roster così corposo (anche trattandosi di una remastered): il bilanciamento dei personaggi.

Trattandosi di un prodotto dall’anima decisamente arcade e fanservice non stupisce come determinati personaggi siano più forti di altri e nessuno si aspettava certo un centro al primo colpo: anche titoli molto più tecnici e competitivi, come può essere un Guilty Gear, hanno avuto periodi di rodaggio e le modifiche non si sono ancora fermate, patch dopo patch. Su Jojo la questione è più spinosa: l’anima arcade del gioco permette di eseguire combo con facilità (le più semplici addirittura in automatico), portando determinati personaggi ad essere davvero troppo dominanti rispetto ad altri e non stupisce come la maggior parte di materiale video di “showoff” sia dedicato a Jotaro.

Per non parlare delle situazioni di “zoning” creati dai guerrieri che combattono da lontano, alcuni dei quali sono troppo difficili da avvicinare, gruppo attualmente capitanato da Guido Mista.

Fortunatamente, tra buff e nerf, è tutto abbastanza risolvibile, purtroppo sembra non esserlo il più grande problema di All-Star Battle R: il netcode. Non ci si capacita davvero, soprattutto trattandosi di una remastered, della scelta di affidarsi ancora al vecchissimo sistema delay based mentre tutti gli altri picchiaduro sono ormai passati al rollback da tempo, rendendo l’esperienza online frustrante a causa del ritardo negli input dei comandi.

JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R – In conclusione
Inutile rimarcare come JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R sia quasi imperdibile per un fan di Jojo interessato a tutto quello che le modalità offline e i combattimenti in locale hanno da offrire. Purtroppo, a causa di un’esperienza online minata alla base da un sistema netcode arcaico non si può dire la stessa cosa a chi cerca la competizione online a tutti i costi.

È davvero un peccato che il competitivo non sia all’altezza di un gioco che avrebbe sicuramente meritato di più sotto quel punto di vista: il fascino c’è, i personaggi ci sono, All-Star Battle R è un titolo divertente, frenetico, bello da vedere e impegnativo il giusto, ma nel 2022 più della metà della sopravvivenza a medio/lungo termine di un picchiaduro è senz’altro il comparto online, dove attualmente i deficit sono troppo imponenti.

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