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Roma, allarme Vespa Orientalis: “Entrano in casa, è pieno”, “Viste portasi via le crocchette degli animali”. Ecco come riconoscerle e cosa fare in caso di nidi

La Vespa Orientalis fa paura. Caldo, rifiuti e cassonetti strabordanti peggiorano la situazione: "Se non si fa nulla, la città sarà invasa". I cittadini insorgono: "Dovete pulire la città!"

di Paolo Aruffo

La Vespa Orientalis è ricomparsa a Roma dopo molto tempo: la sua presenza non veniva registrata nella Capitale dagli anni ’50”. Così il Comune di Roma Capitale in un post pubblicato su Facebook oggi, 31 agosto. E ancora si legge: “La Protezione Civile di Roma Capitale ha messo a disposizione dei cittadini il numero verde 800 854 854 per segnalare l’avvistamento di nidi e insetti”. I cittadini sono in fermento, come si evince chiaramente dai numerosi commenti: “Intorno al Colosseo, zona arco di Costantino, ne è pieno!“, “Zona Eur siamo pienissimi. Entrano in casa con nonchalance come se stessero in affitto, non so più come fare”. Qualcuno sottolinea come la critica situazione dei rifiuti non faccia altro che aggravare il fenomeno: “Svuotate i cestini e pulite la città!”, “Chiedo per essere informata: da cosa sono attratte? Cassonetti, immondizia sui marciapiedi, strade abbandonate e selvatiche?”. “Attirato dai rifiuti, in particolare dai resti della carne, si aggira soprattutto nelle zone centrali della Capitale”, scrive Repubblica in un articolo sul “terribile imenottero”. La testata racconta poi di un episodio in Piazza Venezia e risalente a ieri, 30 agosto. Intervenuta sul posto una squadra di AMA (la municipalizzata che si occupa a Roma della raccolta rifiuti e della nettezza urbana), si è scoperto che in quel caso erano dei calabroni. Sembravano proprio delle vespe orientalis, invece, quelle avvistate stamattina in via dei Frentani, in zona San Lorenzo. Una lettrice ci ha inviato uno scatto di una mini-discarica a cielo aperto con un gabbiano morto a terra. Lì 5 vespe di dimensioni ragguardevoli si aggiravano con insistenza. “Ci siamo allertati da subito, insieme alla protezione civile, per monitorare e intervenire immediatamente. Terremo alta l’attenzione del fenomeno, tra l’altro poco conosciuto”, ha detto a Repubblica Sabrina Alfonsi, Ass. comunale all’Ambiente, Agricoltura e Ciclo dei Rifiuti. Il Dipartimento, inoltre, è anche in contatto con l’Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale) per avviare una collaborazione per il monitoraggio e il controllo della vespa orientalis nella Capitale. Paura anche per l’imminente riapertura delle scuole, dove le vespe potrebbero aver nidificato in questi mesi di chiusura. Massima attenzione, dunque, nelle case, uffici e tutti gli edifici della città, specialmente tra le intercapedini dei palazzi. “Le segnalazioni cominciano ad essere ingestibili, sono state viste volare di balcone in balcone e portarsi via le crocchette degli animali – le parole dell’etologo e zoofilo naturalista Andrea Lunerti -. È fondamentale effettuare un accurato controllo prima del riavvio dell’attività didattica. La raccolta dei rifiuti, ora che i romani stanno rientrando dalle vacanze, dev’essere funzionale. E non è polemica, ma la verità […] Il peggio deve ancora venire, se non si fa nulla la città si ritroverà invasa da queste vespe“. Ma che aspetto ha questo insetto? Secondo Wikipedia, si tratta di un vespide simile al calabrone europeo. Si riconosce dalla tinta intensamente rossiccia e quasi uniforme, spezzata dal colore giallo presente in una larga banda nell’addome e in una macchia sulla testa. La Vespa orientalis è un imenottero: il primo rischio per la salute dell’uomo è quindi quello a cui sono esposte le persone allergiche al veleno di vespe, api e calabroni, circa il 5% di quelle colpite dalle punture di questi insetti.

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