Un giudice federale dell’Idaho ha impedito allo stato di imporre l’applicazione di un rigoroso divieto di aborto in caso di emergenza. Secondo il giudice B. Lynn Winmill, il divieto quasi totale dell’interruzione di gravidanza violerebbe una legge federale sulle cure di emergenza, l’Emergency Medical Treatment and Labor Act, che impone agli ospedali di fornire servizi di aborto se la salute o la vita della madre è a rischio. In Idaho, il divieto di aborto che rende l’interruzione di gravidanza illegale passate le prime sei settimane di gestazione, prevede una pena fino a cinque anni di carcere.

Gran parte della legge dell’Idaho entra comunque in vigore oggi, ma il giudice ha stabilito che lo stato non può perseguire chiunque stia praticando un aborto in una situazione medica di emergenza. Dopo l’annullamento da parte della Corte suprema americana della sentenza Roe vs Wade, il dibattito sul diritto all’aborto si è acceso. Molti stati, infatti, non hanno perso tempo e hanno rafforzato le restrizioni all’accesso all’interruzione di gravidanza creando non pochi problemi anche nei casi di emergenza. Ultimo in ordine di tempoil caso di una donna della Louisiana alla quale era stato vietato il diritto all’aborto nonostante i medici le avessero consigliato di interrompere la gravidanza.

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L’aborto è un diritto, non una possibilità. Ma in certe regioni è sempre più difficile esercitarlo

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