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Usa, Starbucks obbligata a reintegrare lavoratori licenziati per sostegno al sindacato. La replica della catena: “Faremo ricorso”

Con quasi 34mila punti vendita in 78 paesi del mondo, 12mila solo negli Stati Uniti, quello di Memphis è uno dei 220 negozi che nell'ultimo anno negli Stati Uniti si sono sindacalizzati
Usa, Starbucks obbligata a reintegrare lavoratori licenziati per sostegno al sindacato. La replica della catena: “Faremo ricorso”
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Starbucks dovrà reintegrare sette dipendenti di uno dei negozi della nota catena americana di caffetterie a Memphis, nel Tennesse. Il giudice distrettuale, Sheryl Lipman, ha imposto alla catena di reintegrare i sette dipendenti che erano stati licenziati all’inizio di quest’anno per aver aver sostenuto una campagna sindacale. Secondo quanto riferito dai media locali, in sede processuale è stato riconosciuto che la Us National Labor Relations Board, agenzia indipendente del governo federale degli Stati Uniti che si occupa di garantire il rispetto del diritto del lavoro, ha fornito prove sufficienti che i licenziamenti fossero stati motivati da sentimenti anti-sindacali. E così ha accolto l’ordinanza in attesa dell’esito di un procedimento amministrativo. La società, dal canto suo, ha dichiarato di voler presentare ricorso contro la sentenza spiegando che i lavoratori sono stati licenziati per aver violato le politiche aziendali di sicurezza e che ha rispettato il processo di sindacalizzazione.

Con quasi 34mila punti vendita in 78 paesi del mondo, 12mila solo negli Stati Uniti, quello di Memphis è uno dei 220 negozi di Starbucks che nell’ultimo anno negli Stati Uniti si sono sindacalizzati. Il primo negozio a vedere era stato quello di Buffalo, dopo anni di battaglie da parte dei suoi lavoratori.

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