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“Inneggia alla mafia”: il sindaco annulla il concerto di una cantante folk in Calabria

Il sindaco di Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia, ha deciso di annullare il concerto della cantante folk Teresa Merante. L'artista era diventata nota per un videoclip di una canzone in cui inneggiava ai latitanti. Ma anche per altre "ballate" in cui si lanciava in esaltazioni di boss mafiosi e uomini d'onore
“Inneggia alla mafia”: il sindaco annulla il concerto di una cantante folk in Calabria
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Era diventata nota per un videoclip di una canzone in cui inneggiava ai latitanti. Ma anche per altre “ballate” in cui si lanciava in esaltazioni di boss mafiosi e uomini d’onore. Per questo motivo il sindaco di Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia, ha deciso di annullare il concerto della cantante folk Teresa Merante che si sarebbe dovuto tenere questa sera a Cassari, frazione del comune calabrese. Il concerto era previsto in occasione dei festeggiamenti in onore di “Maria Santissima della Montagna“. “Atteso che dal programma si rileva che lo spettacolo consiste nell’esibizione di tale Teresa Merante, nota per avere cantato, durante vari concerti, brani inneggianti la sottocultura mafiosa“, è scritto nel provvedimento con cui il sindaco della cittadina, Antonio Demasi, ha ritenuto “di annullare lo spettacolo per ragioni di ordine e sicurezza pubblica”.

Secondo il Quotidiano del Sud non è la prima volta che un concerto di Merante viene annullato: un caso simile si era verificato a Crotone, quando a bloccare l’esibilizione della cantante – autrice di testi in cui attacca le forze dell’ordine ma anche i collaboratori di giustizia – era stata la Questura.

Sulla vicenda era intervenuto in mattinata il coordinamento provinciale di Vibo Valentia dell’associazione antimafia Libera, che aveva definito la scelta di tenere il concerto “discutibile, considerato che l’esibizione è prevista a margine di una festa religiosa che merita la massima attenzione”, in quanto la cantante è divenuta molto nota per alcune canzoni inneggianti la sottocultura mafiosa ed il forte contrasto alle forze dell’ordine ed alla magistratura”.

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