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In elicottero, sul ring, in Parlamento: le proposte di matrimonio più originali. Perché per sposarsi servono “pane, amore e fantasia”

Per unire per sempre due cuori non basta l'amore: serve anche la fantasia. Ecco le proposte di matrimonio più originali, e a volte più strambe, dal mondo dello spettacolo e non

di Simona Griggio

Proposte di matrimonio fuori dall’ordinario? Ce ne sono sempre di più. Anzi, dilagano. Plateali, meravigliose, inaspettate, con stile o senza, da megalomani e lucidi seduttori o da incoscienti, da innamorati per sempre o in quel momento specifico. Nei luoghi più impensabili. Non solo il palcoscenico di un concerto o di un balletto: sull’elefante, in elicottero, sul ring di un combattimento, in Parlamento, sulle Montagne Rocciose.

Di solito lui si mette in ginocchio ed estrae la scatolina magica con l’anello. Lei si emoziona e lo bacia con le lacrime agli occhi. E giù applausi. Compresi quelli dei suoceri invitati apposta dal futuro sposo. Ammettiamolo: ci vuole coraggio a dichiararsi pubblicamente davanti a migliaia di persone. E poi persino a sposarsi. Con la consapevolezza che i follower c’erano tutti e sono pronti a infilzarti se non lo fai.

È capitato pochi giorni fa all’Arena di Verona. Quando Timofej Andrijashenko, primo ballerino della Scala di Milano, ha chiesto la mano della collega e compagna di vita Nicoletta Manni. In ginocchio davanti a lei, al termine del pas de deux da Romeo e Giulietta, ha estratto dalla tasca il piccolo e prezioso astuccio. “Mi vuoi sposare?”.

Dal pubblico del Gala Bolle & Friends è salito un boato. Fra applausi e abbracci emozionati il meta-teatro è arrivato a sorpresa. Come un momento bellissimo di verità. Lei pugliese, lui lettone. Lei bruna, lui biondo. Coppia affiatata in scena e nella realtà. Al Piermarini, dopo la prima del balletto La Bayadère, avevamo già catturato in uno scatto pubblicato da FQMagazine un bacio appassionato sul proscenio, rivelatore.

È stato sdoganato un nuovo modo di chiedere la mano? Tutt’altro. Di casi sul palco ce ne sono stati altri. Sempre a Verona, nella città degli amanti Shakespeariani, Fedez ha chiesto in sposa Chiara Ferragni. Durante il concerto con J-Ax il rapper ha invitato la fashion blogger sul palco, le ha mostrato l’anello e le ha dedicato una canzone davanti al pubblico in visibilio. E lei? Ha reagito esattamente come la Manni: a stento ha trattenuto le lacrime. Era il 2017. Oggi i due vip stanno ancora insieme e con prole. Condividendo la loro vita nel bene e nel male. Anche con i follower.

Facciamo un salto all’estero. Anche qui i casi non mancano. Il rapper Nick Cannon ha scelto una gita in elicottero per chiedere la mano di Mariah Carey. Ha aspettato di volare sopra l’Empire State Building, illuminato con i colori preferiti della cantante, rosa e viola, per dichiararsi. Poi il matrimonio, due gemelli, e nel 2014 il divorzio. Ma quel momento se lo ricorderanno per sempre.

Stesso destino per il cantante britannico Seal. Ha portato la modella e conduttrice tedesca Heidi Klum in elicottero sulle Montagne Rocciose. In un igloo pieno di rose e candele accese. Si sono sposati nel 2005 ma si sono lasciati dopo sette anni. Peccato.

L’attore e produttore Russell Brand ha fatto invece la proposta all’attrice e cantautrice americana Katy Perry durante le vacanze di Capodanno del 2009. Dove? Sull’elefante. In India. Solo 14 mesi la durata del matrimonio ma di certo non si sono annoiati.

Dallo spettacolo allo sport. Il fuoriclasse wrestler John Cena, dopo aver sconfitto l’avversario in un match, si è inginocchiato e ha chiesto alla fidanzata wrestler e modella Nikki Bella di sposarlo.

È tutto? No. Manca il Parlamento. Quello australiano. Tim Wilson, rappresentante di un partito liberale di centrodestra, ha chiesto nel 2017 al suo fidanzato, Ryan Patrick Bolger, di sposarlo proprio durante il dibattito sulla legge per rendere legali i matrimoni fra omosessuali nel Paese. “Vuoi sposarmi?” L’immancabile ‘yes’ è arrivato dal partner che sedeva in mezzo al pubblico. In mezzo a fragorosi applausi e congratulazioni.

Ma c’è anche chi, senza essere ricco o deputato, ha usato solo un po’ di fantasia per fare le cose alla grande. Al recente concerto di Vasco a Roma al Circo Massimo, Dario ha aspettato che il cantante intonasse Vita spericolata per tirare fuori dallo zaino il rotolo dei cartelli con la proposta di matrimonio per la sua fidanzata, Angela. E tutti intorno a gioire con loro ballando.

E il cinema? Si avvicina alla realtà o la supera? Esiste una copiosa filmografia con proposte di matrimonio assurde. Da Il laureato, capolavoro con Dustin Hoffman giovanissimo, a Ufficiale e Gentiluomo e Pretty Woman, con un Richard Gere perfetto nei panni del valoroso in chiave contemporanea. Passando per lo sfigato di turno, Renato Pozzetto nel film Il ragazzo di campagna, che non si rende conto di essere stato friendzonato al primo incontro e tira fuori l’anello perdendo pure la pietrina.

Ne Il laureato (1967) Hoffman raggiunge l’amata nella chiesa dove si sta sposando con un altro e si stampa su una vetrata urlando. Lei si gira, lo vede e scappano insieme contro tutti. Per fermare i parenti della ragazza, incattiviti, impugna persino la croce e la usa come fermo porta. Il finale è un capolavoro. Caso vuole che passi un torpedone giallo e loro ci salgano sopra. Lei con il velo bianco da sposa, davanti agli sguardi allibiti dei presenti. Nessun bacio fra loro. La felicità vola sopra qualsiasi gesto o parola.

Di altro genere, le proposte di matrimonio di Richard Gere in Ufficiale e gentiluomo e in Pretty Woman. Fiabe moderne dove la futura principessa è povera ma sincera e autentica. Preferisce una vita squallida e difficile ai soldi. Nel primo caso il ‘principe’ la va a prendere direttamente nella fabbrica dove lavora, nel secondo sale dalla scala antincendio del suo modesto domicilio di periferia.

Molto più divertente, perché fuori contesto, la proposta di Orlando Bloom alla sua amata mentre duella a sangue in Pirati dei Caraibi – ai confini del mondo. Ma il film che le vince tutte, quanto a fiori d’arancio, è A qualcuno piace caldo del 1959. Il finale vede Jack Lemmon, fino a quel momento travestito da donna per fuggire a spietati killer, costretto a svelare al miliardario che gli propone le nozze la sua vera identità. “Sono un uomo!”, gli dice togliendosi la parrucca. La risposta? “Nessuno è perfetto”.

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