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Salvini, i russi e il Copasir: in questi finti scoop sento uno stantio odore di fregatura

Salvini, i russi e il Copasir: in questi finti scoop sento uno stantio odore di fregatura
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Il Copasir controlla i Servizi, non è un altro 007! Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il Copasir, è un organo molto importante perché ha il compito di controllare la nostra intelligence. Deve cioè monitorare le attività degli 007 che sono per definizione molto segrete e che in Italia, come è noto, hanno molto spesso deviato dai loro compiti istituzionali di garanzia della sicurezza di tutti noi. Il Comitato parlamentare dovrebbe essere un presidio democratico con il supremo compito di impedire che le nostre risorse umane, tecnologiche, cibernetiche vengano distratte dai fini per le quali la Repubblica li finanzia e che sono stabiliti dalla Costituzione e dal Parlamento.

Tutto questo discorso può sembrare un sermone ma è per dire che il Copasir non è una ennesima agenzia di spionaggio, come sembrerebbe indicare l’attivismo del presidente Adolfo Urso da tempo impegnato con le finte liste dei filo-putiniani e cose di questo genere, finanche a lanciare l’allarme sulle ingerenze esterne nella campagna elettorale, rivelate oggi con un gigantesco “scoop” del Il Foglio che evidentemente non voleva essere da meno rispetto a la Stampa, che proprio ieri ha riproposto – sempre sotto forma di roboante scoop – una presunta notizia già scritta da un altro giornale e smentita da Franco Gabrielli in persona, delegato alla Sicurezza nazionale.

Il Copasir è un organo politico, il suo presidente e tutti i suoi membri sono espressione di forze politiche, da loro vogliamo sapere che tutto sia in ordine, gli allarmi semmai vogliamo sentirli da chi deve darli cioè dal governo che li apprende dai Servizi. Insomma in tutto questo caotico miscuglio di finti 007 e ancora più finti scoop, di lettere e allarmi, ci sembra di sentire uno stantio odore di fregatura e di propaganda.

‘Che a creare il mostro resta da sempre la tecnica migliore per ricompattare l’opinione pubblica, soprattutto alla vigilia di un voto…

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