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Daniele Franci, il direttore teatrale arrestato per violenza sessuale: tra le pratiche estreme la simulazione di strangolamento

Reggio Emilia. Molti abusi si sarebbero consumati in una villa di Pieve, sede dell'associazione culturale fondata dallo stesso Franci, ma le violenze sarebbero avvenute anche in sala costumi e durante le trasferte
Daniele Franci, il direttore teatrale arrestato per violenza sessuale: tra le pratiche estreme la simulazione di strangolamento
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Violenza sessuale aggravata e reiterata su una decina di allievi, tutti maschi, alcuni dei quali minorenni. Con questa accusa Daniele Franci, direttore artistico dell’associazione teatrale di Reggio Emilia “Etoile Centro Teatrale”, è rinchiuso nel carcere di Modena dal 28 luglio. Le indagini dei carabinieri hanno avuto inizio lo scorso aprile, quando uno di questi ragazzi ha denunciato le violenze, aprendo la strada a confessioni analoghe da parte di altri allievi. Franci avrebbe iniziato ad abusare di loro nel 2016 e secondo le indagini avrebbe sperimentato anche pratiche estreme, fino a simulare uno strangolamento su una delle vittime.

Tra i ragazzi coinvolti nelle violenze di Franci quattro hanno 17 anni, gli altri tra i 18 e i 22 anni. Il direttore artistico “avrebbe approfittato del suo carisma per attirare ragazzi fragili, che seguivano il suo gruppo teatrale e vedevano in lui una guida. Li lusingava, li blandiva, gli diceva che erano i ‘prescelti'”, con la prospettiva di un ruolo di rilievo in qualche spettacolo. Quindi li convocava nella sua camera da letto in una villa di Pieve, sede dell’associazione culturale fondata dallo stesso Franci. Qui si sarebbero consumati numerosi abusi, ma alcuni episodi sarebbero avvenuti anche nella sala costumi e durante le trasferte. “Io avevo timore di lui e non mi sono opposto” ha confessato uno dei ragazzi. “Lì, una volta nella sua camera, mi faceva sedere sul letto e allora mi abbracciava” il racconto di un altro. Quando invece qualche allievo non assecondava l’invito veniva redarguito dal direttore. Questo almeno il quadro accusatorio profilato dal pubblico ministero di Reggio Emilia Valentina Salvi, che ha chiesto al giudice e ottenuto per il 45enne la custodia cautelare in carcere.

Le presunte vittime sarebbero almeno una decina, ma i carabinieri sospettano possano essere di più. I fatti contestati sono stati ricostruiti mediante la versione delle presunte vittime e delle chat presenti sui loro smartphone, e risalirebbero al periodo compreso tra il 2016 e l’inizio dell’estate dell’anno scorso. Nelle prossime ore il maestro comparirà davanti al giudice per rispondere alle domande nell’interrogatorio di garanzia.

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