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Diga di Genova, dopo la gara deserta arrivano due offerte: in corsa i consorzi Webuild ed Eteria. Bando rivisto al rialzo di 300 milioni

A farsi avanti, nella tarda serata di martedì, gli stessi due raggruppamenti di imprese a cui era stata inviata la manifestazione d'interesse: da un lato c'è la cordata guidata da Webuild e composta da Fincantieri, Fincosit e Sidra, dall'altro il consorzio Eteria che comprende Gavio, Caltagirone, Rcm e la spagnola Acciona. Il prossimo passaggio, a breve, sarà la valutazione del contenuto tecnico delle proposte da parte di un collegio indipendente di esperti
Diga di Genova, dopo la gara deserta arrivano due offerte: in corsa i consorzi Webuild ed Eteria. Bando rivisto al rialzo di 300 milioni
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Dopo una gara andata deserta e il bando rivisto al rialzo, arrivano due offerte per la realizzazione prima parte della nuova diga foranea del porto di Genova, la più importante delle opere infrastrutturali previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (il costo stimato è di un miliardo e trecento milioni di euro). A farsi avanti, nella tarda serata di martedì, gli stessi due raggruppamenti di imprese a cui era stata inviata la manifestazione d’interesse da parte della stazione appaltante, l’Autorità portuale del mar Ligure occidentale: da un lato c’è la cordata guidata da Webuild e composta da Fincantieri, Fincosit e Sidra, dall’altro il consorzio Eteria che comprende Gavio, Caltagirone, Rcm e la spagnola Acciona. Il prossimo passaggio, a breve, sarà la valutazione del contenuto tecnico delle proposte da parte di un collegio indipendente di esperti.

Il primo bando, che prevedeva lavori per 929 milioni, era andato deserto alla scadenza del 30 giugno scorso, perché i due consorzi invitati avevano ritenuto l’importo non congruo con l’impegno richiesto. A pesare gli extra-costi dovuti al caro-materiali, ma anche le difficoltà tecniche del progetto (l’opera dovrà essere costruita in mare aperto a una profondità di oltre cinquanta metri) e gli aspetti geologici che rendebbero difficile la realizzazione. Per motivi simili, a marzo, l’ingegner Piero Silva si era dimesso dall’incarico di direttore tecnico del progetto, sostenendo che la diga fosse irrealizzabile nei tempi e nei costi previsti dal bando. Secondo indiscrezioni, l’importo della nuova gara è stato aumentato di circa trecento milioni.

“La partecipazione di due importanti raggruppamenti alla nuova gara per la realizzazione della diga foranea di Genova è una notizia molto positiva, che consente di procedere verso la realizzazione di un’opera fondamentale per lo sviluppo della portualità italiana”, commenta il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini. “Mi auguro che le valutazioni tecniche ed economiche possano essere effettuate al più presto per arrivare rapidamente all’avvio delle attività”.

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