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Dybala, prima intervista con la maglia della Roma: “È stato tutto molto veloce. La chiamata di Mourinho? Mi ha fatto emozionare”

Dopo essere stato corteggiato da mezza Serie A e da molte squadre estere l'argentino è approdato nella capitale. "La chiamata del mister, del direttore, aver potuto parlare col presidente, sono stati i punti più importanti". Riguardo la 10: "Credo che quella maglia debba ancora essere di Totti"
Dybala, prima intervista con la maglia della Roma: “È stato tutto molto veloce. La chiamata di Mourinho? Mi ha fatto emozionare”
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Dopo essere stato corteggiato da mezza Serie A e da molte squadre estere Paulo Dybala è approdato alla Roma. Per la felicità di José Mourinho e dei tifosi l’attaccante argentino è stato ufficializzato e ha rilasciato la sua prima intervista in giallorosso. “Sono molto contento di essere qui, molto felice di poter iniziare dopo una lunga attesa. Avevo voglia di conoscere i compagni, l’allenatore e chi lavora per la Roma”. Il suo arrivo nella capitale è stato tempestivo e per certi versi inatteso. “È stato tutto molto veloce, io avevo voglia di cominciare e abbiamo deciso velocemente. Poi abbiamo firmato insieme per cominciare questa avventura”. A convincerlo è stato l’intero progetto. “La chiamata del mister, del direttore, aver potuto parlare col presidente, sono stati i punti più importanti. Mi hanno dato certezze, il mister è stato anche chiaro con le sue idee, poi giocare per questa squadra, per cosa rappresenta nel paese e nel mondo”. Dybala è orgoglioso di poter lavorare con un allenatore del calibro di Mourinho. “Lo conosciamo tutti, quello che ha fatto e quello che farà. Le sue chiamate mi hanno emozionato, ho parlato a lungo con lui, abbiamo fatto una bella chiacchierata. Ho avuto la fortuna di giocare con i più grandi della storia del calcio e ora posso dire di poter lavorare con uno dei migliori allenatori della storia del calcio”.

Per quanto riguarda il numero di maglia l’argentino ha riconosciuto la fama e l’importanza del 10 a Roma che per i tifosi ha solo un nome e un cognome: Francesco Totti. “Avevo parlato col direttore Pinto, lui mi aveva proposto la 10 che è molto importante qui per quello che ha fatto Totti. Ma credo che quel numero e quella maglia debba ancora essere sua per ciò che rappresenta. C’è bisogno di tanto rispetto e responsabilità per una maglia così, un giorno magari potrò portarla, ma oggi sono contento di avere il 21 che per me è importante”.

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