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Il principe Andrea ‘fatto fuori’: non partecipa agli eventi di Windsor. Ecco chi lo ha deciso con un pesante ultimatum

William, che da poco ha anche arruolato un nuovo capo per le sue PR, questa volta si è fatto valere, nei termini concessi dallo stile British. Nessuna sceneggiata, solo poche parole: o lui o me. E, sostenuto dal padre, l’ha avuta vinta.

di Antonella Zangaro

Un ultimatum senza appello e Andrea è stato definitivamente stralciato dalla lista delle persone gradite ai futuri re d’Inghilterra. William, in primis e Carlo, a ruota, hanno incontrovertibilmente fatto divieto al duca di York di partecipare all’ultimo evento pubblico che si è tenuto a Windsor. E se Carlo, stando alle ricostruzioni fornite dai giornali, si sarebbe limitato a fare lobby sostenendo la posizione di William, quest’ultimo sarebbe invece stato irremovibile, al punto da lanciare l’out out “o lui, o me”. Lunedì, alle porte di Londra, si è tenuta la tradizionale cerimonia dell’Ordine della Giarrettiera, una nuova occasione per rivedere la famiglia regnante al completo e senza defezioni. Un’occasione mancata, però, per una defezione occorsa all’ultimo minuto. L’elenco dei partecipanti era stato conferito alle stampe con largo anticipo; il nome del duca di York era scritto a chiare lettere sul programma relativo alla funzione. Ma alla fine le cose non sono andate così.

Buckingham Palace, ufficialmente, ha sempre sostenuto che il duca sarebbe stato presente alla cerimonia ufficiale ed al pranzo, ma non alla processione dal castello di Windsor alla cappella di St George. Poi, all’ultimo minuto una cancellazione, che le voci di palazzo hanno voluto minimizzare parlando di una decisione “presa da tutta la famiglia”, ma evidentemente raggiunta con poca serenità. Se William è arrivato a mettere in discussione la sua stessa partecipazione e quella di sua moglie Kate, significa che l’accordo su dove mettere lo zio Andrea non deve essere arrivato in scioltezza.

Il duca di York, in un estremo tentativo di salvarsi la faccia, attraverso i suoi canali, ha fatto sapere che la decisione sarebbe stata sua, ma questo poco vale a risparmiargli l’ultima umiliazione pubblica. A seguito del processo Epstein, Andrea era stato riaccolto tra le braccia della sovrana, madre che pare abbia sempre avuto un debole particolare per questo figlio così problematico, dal divorzio in poi. Ma, a parte il funerale del padre, il principe Filippo, non gli era stato più concesso di partecipare ad alcun evento, né di avere alcun ruolo pubblico. Provvidenziale, come noto, il Covid contratto in pieni festeggiamenti per il Giubileo di Platino; uno stato di salute che lo ha tenuto a distanza anche dall’unico appuntamento al quale era stato ammesso: la funzione del Thanksgiving nella cattedrale di St Paul.

Secondo i maligni, anche in quel caso ci sarebbero molte ambiguità circa il suo contagio arrivato ad hoc, nel momento giusto per evitare fischi tra la folla che non perdona, imbarazzi alla famiglia e grande nervosismo in casa Cambridge. Così come allora, anche in questo ultimo caso, la concessione di Elisabetta II di limitare la presenza di Andrea ai momenti lontani dai riflettori e dal pubblico, non è bastata. William, che da poco ha anche arruolato un nuovo capo per le sue PR, questa volta si è fatto valere, nei termini concessi dallo stile British. Nessuna sceneggiata, solo poche parole: o lui o me. E, sostenuto dal padre, l’ha avuta vinta.

In effetti, nella cerimonia di ieri c’erano due momenti significativi: uno importante per la famiglia, l’altro già sufficientemente controverso per il pubblico; William ed il suo staff della comunicazione hanno ritenuto di non voler aggiungere altri rischi. Per la famiglia Windsor, il conferimento del titolo di Royal Lady dell’Ordine della Giarrettiera a Camilla era un momento importante, l’ennesimo tassello a chiudere ogni questione sul futuro ruolo della moglie del principe Carlo.

Ma la photo opportunity dell’inseparabile quartetto composto dalle due future famiglie regnanti, quelle che la regina ha voluto accanto a sé nel momento conclusivo del suo giubileo, non andava rovinata in nessun modo. Dall’altra parte, poi, c’erano le attese tensioni per l’altro protagonista famoso della giornata. L’ex Primo Ministro Tony Blair, dopo 14 anni di attesa, è stato a sua volta insignito del prestigioso titolo, ma alcuni manifestanti non gli hanno risparmiato fischi dopo che, dallo scorso dicembre, era stata avviata una raccolta firme per impedirlo. Blair, secondo i pacifisti, sarebbe stata “l’ultima persona a meritare una onorificenza pubblica” di quel tipo, perché invece dovrebbe essere ritenuto responsabile di “crimini di guerra” per aver partecipato alle invasioni di Iraq e Afganistan. Un milione e mezzo di persone aveva firmato contro di lui, le tensioni erano prevedibili, ecco perchè, aggiungere a questa situazione anche la faccia di Andrea non sarebbe stato il massimo.

Non va dimenticato che il duca di York ha dovuto chiudere la terribile causa giudiziaria che lo ha coinvolto con un accordo economico costato 10 milioni di sterline e con l’aiuto dei soldi “di famiglia”. La biografa e scrittrice Ingrid Seward, intervistata ai microfoni di Good Morning Britain, sul canale ITV avrebbe dichiarato che i tempi non sarebbero ancora maturi per ridare un ruolo pubblico ad Andrea, “è ancora troppo presto”; il rischio di un crollo reputazione anche per la Ditta, la Corona, sarebbe ancora troppo alto. Ed è ancora troppo presto per lui pensare di riottenere il titolo di Colonnello dell’ordine della Giarrettiera, medaglia che gli è stata negata in dicembre, insieme al titolo di altezza reale.

Ma da oggi è chiaro che, per ogni sua futura decisione, dovrà vedersela col nipote, sempre più determinato a ricostruire l’immagine sua e della Corona inglese ad ogni costo e con tutto l’appoggio del padre Carlo. William è determinato a non perdere la sua grande occasione di diventare un grande re, la sua ambizione è chiara così come la sua spietatezza che non guarda in faccia a nessuno, fratelli o zii che siano. Chi non rispetta le regole è fuori e si scordi le luci della ribalta.

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