RAI Cinema cerca di sperimentare, di costruire nuovi percorsi che hanno un unico obiettivo: quello di promuovere il cinema in tutte le sue forme attraverso nuovi linguaggi per raggiungere i pubblici più diversi.” Sono le parole con cui Carlo Rodomonti, responsabile marketing strategico di Rai Cinema e moderatore della conferenza tenutasi negli spazi di Italian Pavilion del Cannes Film Festival, hai iniziato il viaggio tra i nuovi progetti tecnologici di Rai Cinema.

Il percorso dei nuovi progetti legati alle frontiere tecnologiche non può che portarci nel metaverso, il mondo virtuale che stiamo vedendo nascere ed evolvere sotto i nostri occhi ogni giorno di più. Metaverso che ha ancora certamente dei lati oscuri, dei lati da chiarire, ma che non dev’essere assolutamente visto come qualcosa di pericoloso, distopico o strano, come giustamente fa notare Rodomonti, ma piuttosto come una nuova opportunità di avvicinare ancora più persone al cinema in modo coinvolgente e Rai cinema voleva e doveva assolutamente esserci.

La scelta è ricaduta sul metaverso di The Nemesis perché, oltre a essere immediato e accessibile, è stato valutato positivamente l’avere un partner italiano. Ma cos’ha di così immediato The Nemesis?

Quando ci si avvicina per la prima volta al metaverso si entra subito in contatto con tutte quelle nuove “sotto tecnologie” che per forza di cose convergono tra loro, tecnologie che non sono ancora così di massa da essere facilmente accessibili all’utente medio, basti pensare al concetto di cryptovalute e NFT.

Alessandro De Grandi, CEO di The Nemesis, con la sua piattaforma sta cercando di creare un approccio più leggero a questo nuovo mondo virtuale, sia per l’utente che per le aziende, concentrandosi sulle esperienze più che sul fattore economico generando un buon appeal per il mass marketing.

Con accessi social, senza dover aprire un cryptowallet, un’app per smartphone a ingresso istantaneo e addirittura la possibilità di utilizzare un “guest avatar” senza bisogno di alcuna registrazione, se si parla d’immediatezza non c’è molto altro da aggiungere. Un’ impronta videoludica insomma che, non può non andare a braccetto con i contenuti offerti dal cinema: pensiamo al fatto di poter vivere i backstage, poter giocare con vari aspetti della produzione cinematografica o vivere avventure create in post produzione.

La conferenza si è chiusa con Domenico De Gaetano, direttore del Museo del Cinema di Torino che vede il metaverso con un’opportunità di far vivere una mostra anche quando ormai è passata grazie ai tour virtuali. L’ennesima occasione di unire gioco, cultura e tecnologia. De Gaetano aggiunge “Lo scorso hanno abbiamo inaugurato (i primi in italia) due sale permanenti destinate alla proiezione esclusiva di filmati in realtà virtuale a 360°, immersive e interattive.”

Sono dei passaggi importanti: è chiaro che le innovazioni tecnologiche, l’immersività e l’interattività aiutino e spingano i giovani ad avvicinarsi non solo ai musei, ma potenzialmente a tutti gli eventi culturali.

RAI Cinema Metaverso
Siamo stati nello spazio di Rai Cinema su The Nemesis ed effettivamente è stato come vivere un tour interattivo fatto di contenuti, filmati, trailer e mini giochi. Durante il lockdown abbiamo visto quanto davvero sia importante la socialità e l’obiettivo di Rai Cinema è proprio questo: avvicinare i ragazzi, farli socializzare anche virtualmente, scambiarsi opinioni mentre guardano un film insieme pur stando da una parte all’altra del territorio, fare squadra e partecipare a sfide ed eventi d’interesse ludico e culturale. Una sfida coraggiosa e pioneristica che speriamo trovi il giusto e meritato successo.

Attenzione però, come ha anticipato Del Brocco all’inizio della conferenza, il pilastro di Rai cinema rimangono le sale, perché il cinema senza sale…beh, non è cinema!

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