Una manifestazione così partecipata in questa provincia non si vedeva dal 2003, da quando gli Stati Uniti di George W.Bush dichiararono guerra all’ Iraq di Saddam Hussein. Allora i manifestanti che si riunirono davanti ai cancelli della base militare americana Camp Derby, tra Pisa e Livorno, furono 20mila. Oggi a Coltano (frazione di Pisa) ce ne erano 5mila, arrivati per protestare contro la base militare. Comunque tanti, nonostante il caldo e la media dei partecipanti delle ultime manifestazioni in Italia. In testa al corteo, in maglietta arancione con un gufo stilizzato a rappresentarli, c’era il Comitato permanente per la difesa di Coltano. Un trattore ha tracciato la strada da seguire. Il corteo ha percorso un tragitto circolare di 8 chilometri, passando davanti alla Villa Medicea, dalla Stazione Marconi, e dall’area del Radar – le strutture prese in considerazione per la “rigenerazione degli immobili di proprietà pubblica siti nel borgo di Coltano” previste dal nuovo dpcm del ministro della Difesa Guerini. Dopo vari interventi per ribadire il no alla base, il corteo è tornato indietro alla Villa Medicea, punto di partenza. “Oggi è una giornata di liberazione dalla guerra per la nostra terra – ha dichiarato Francesco Auletta, tra gli organizzatori della manifestazione – Qui si confrontano una economia di guerra che si fonda sul segreto e la menzogna, la politica portata avanti dal centrodestra e dal centrosinistra, e la nostra, a favore di una economia di pace e cooperazione che si fonda su partecipazione e trasparenza. Dopo la grande manifestazione di oggi il Governo ha una sola alternativa al tavolo dell’8 giugno: ritirare i decreti e stanziare i 190 mila euro per le priorità sociali del nostro territorio” ha concluso

video di Local Team

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