È morto Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale e per nove anni giudice della stessa Consulta. Il costituzionalista si è spento all’età di 86 anni. Professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano dal 1983 al 2009, lascia cinque figli e sei nipoti.

Eletto nel 1996 giudice costituzionale dal Parlamento in seduta Comune, Onida è stato anche candidato alle primarie del centrosinistra per le elezioni del sindaco di Milano, arrivando terzo dietro a Giuliano Pisapia e Stefano Boeri. Nel corso della sua carriera è stato presidente dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti e presidente del comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura. Più volte è intervenuto pubblicamente nei dibattiti che hanno animato la politica: nel 2016 si è schierato per il “no” al referendum del 4 dicembre che aveva come oggetto la cosiddetta riforma costituzionale Renzi-Boschi. L’ex giudice, uno dei saggi di Napolitano nel 2013, fece anche ricorso davanti al Tar del Lazio e al tribunale civile di Milano, chiedendo la sospensione dell’avvio della consultazione. Nel 2020, poi, si è schierato per il “sì” al referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari.

Diversi i messaggi di cordoglio arrivati dopo la notizia della scomparsa. “Grandissima perdita per il nostro Paese con la scomparsa di Valerio Onida. Un punto di riferimento insostituibile, una persona dalle rare qualità umane. Un enorme dispiacere”, ha scritto su Twitter Enrico Letta. Anche Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano, ha affidato il suo ricordo a un cinguettio: “Ci ha lasciato Valerio Onida, autentico maestro del diritto – ha scritto l’eurodeputato – Straordinario costituzionalista, è stato un importante docente universitario a Milano e un Presidente della Consulta capace di incidere con equilibrio. Un uomo dotato di una grande passione civile. Perdo un vero amico”. “Milano saluta commossa Valerio Onida, già presidente della Corte Costituzionale e riferimento autorevole per il mondo accademico – ha scritto invece il primo cittadino Beppe Sala – Per tutti un esempio di profonda passione civile. Non lo dimenticheremo”.

E anche Giuliano Amato, presidente della Corte Costituzionale, ha voluto salutare l’amico: “Ho perso un fratello. Era un uomo buono e un vero maestro”. I due sono cresciuti insieme fin dall’inizio della sua vita accademica. “In due settimane abbiamo perso due amici e due grandi colleghi, che hanno lasciato ciascuno il proprio segno sulla giurisprudenza della Corte costituzionale e, come presidenti, sulla sua gestione” ha aggiunto Amato, ricordando la perdita, due settimane fa, di un altro presidente emerito, Franco Bile.

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