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Caso Mara Venier, “un programma non è proprietà privata dove entrano le amicizie e le simpatie”: Laganà contro la decisione della conduttrice

Il membro del Consiglio d'amministrazione Rai eletto dai dipendenti dell'azienda, ha commentato l'episodio sui social mostrandosi critico nei confronti del programma e della conduttrice: "In attesa di smentite ritengo doveroso commentare quanto accaduto a Domenica In. L'eterna conduttrice della domenica pomeriggio pare abbia deciso, anche in modo scomposto, visto il putiferio mediatico, di non ospitare il nuotatore..."

di Giuseppe Candela

La mancata ospitata di Manuel Bortuzzo a “Domenica In” rischia di diventare un caso televisivo. L’ex concorrente del “Grande Fratello Vip” avrebbe dovuto partecipare alla trasmissione di Mara Venier domenica 8 maggio, atteso su Rai1 per presentare il film tv “Rinascere” dedicato alla sua vita. Secondo il sito DavideMaggio.it la padrona di casa avrebbe fatto saltare lo spazio a lui dedicato perché presente il giorno prima su Canale 5, ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo” dove il nuotatore aveva parlato solo della sua vita privata e in particolare della fine della relazione con Lulù Selassiè, conosciuta nel reality condotto da Alfonso Signorini.

Rispondendo a un utente su Instagram, che sottolineava come i due argomenti fossero ben separati, il nuotatore ha aggiunto: “Non tutti ci arrivano”. Riccardo Laganà, membro del Consiglio d’amministrazione Rai eletto dai dipendenti dell’azienda, ha commentato l’episodio sui social mostrandosi critico nei confronti del programma e della conduttrice: “In attesa di smentite ritengo doveroso commentare quanto accaduto a Domenica In. L’eterna conduttrice della domenica pomeriggio pare abbia deciso, anche in modo scomposto, visto il putiferio mediatico, di non ospitare il nuotatore Manuel Bortuzzo costretto sulla sedia a rotelle a causa di due colpi di pistola al torace. La giovane promessa del nuoto nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019 è stato scambiato per un’altra persona durante uno scontro a fuoco per una rissa o presunto regolamento di conti. Manuel Bortuzzo ha scritto un libro: ‘Rinascere’, da cui è stata tratto film per RAI UNO in onda in prime time il giorno 8 maggio.”

“La sua presenza a Domenica In sarebbe stata di promozione alla fiction in onda la sera stessa sulla stessa rete che da anni ospita anche le intemperanze della conduttrice, poteva essere magari anche un modo per parlare di disabilità e delle tecniche che consegnano nuove speranze a chi deve riprogrammare la propria vita dalla prospettiva della sedia a rotelle, con tutte le difficoltà di una società ancora complessivamente poco pronta alla disabilità”, prosegue Laganà arrivando al punto discusso: “Invece tutto pare sia stato ricondotto ad una mancata primazia editoriale perché il giorno prima il nuotatore è stato ospite in un salotto della concorrenza a parlare più che altro di sentimenti e precedenti amori e non della Fiction. Ma, si badi bene, è la stessa concorrenza che invece si celebra quando si tratta di elogiare noti personaggi e programmi Mediaset o produzioni degli Over The Top, magari proprio durante Domenica in; episodi che ho contestato più volte nell’indifferenza dei signori dalle carte a posto. La promozione della fiction in ogni caso c’è stata (5 minuti circa), ma certamente ritengo si sia persa una occasione per valorizzarla al meglio.”

Il consigliere si sofferma sulla decisione: “Non si può considerare una rete o una trasmissione come proprietà privata dove entrano le amicizie, le simpatie, ma rimangono fuori le antipatie o il pensiero non conforme. Così diventa una direzione a responsabilità limitata.” Laganà sul finale del suo intervento chiede anche conto della richiesta di un regista esterno per lo speciale prime time previsto a fine maggio su Rai1: “Siamo proprio sicuri dunque che il primo problema della RAI sia solo Cartabianca? “La RAI non è dei conduttori, degli agenti, del Direttore o dell’Amministratore Delegato di turno, la RAI è dei cittadini e a loro responsabilmente occorre sempre rispondere con trasparenza rispetto all’osservanza del contratto di servizio e del codice etico”, la conclusione del consigliere.

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