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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 18:01 del 24 Aprile 2022

Marcia per la pace, al corteo la richiesta di fermare l’invio di armi in Ucraina: “Servono politica e democrazia, si rischia guerra nucleare”

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Un lungo corteo di oltre 20mila persone ha percorso oggi i 26 chilometri della storica Marcia per la pace tra Perugia e Assisi, in testa la consueta lunga bandiera arcobaleno accompagnata a quella dell’Ucraina: “Perché questa marcia straordinaria è dedicata soprattutto a loro, che tra le altre guerre in corso aggiunge il rischio dato dal coinvolgimento di una potenza nucleare come la Russia e il rischio di un escalation mondiale – spiega Flavio Lotti per la Tavola della Pace – è importante essere qui per chiedere ai governi di rimettere al centro la politica e la diplomazia, perché solo così si può arrivare a una pace giusta e durevole, e non con l’aumento delle spese militari e l’invio di armamenti come è stato fatto invano in questi ultimi anni, prima ancora dell’aggressione di Putin”.

Per il missionario comboniano padre Alex Zanotelli: “Chi sta vincendo in questi giorni sono le grandi industrie militari, dobbiamo chiedere con forza di fermare gli investimenti bellici e frenare l’escalation finché siamo in tempo, il rischio non è solo quello atomico ma anche le ripercussioni ambientali che questa guerra sta generando”. In marcia anche il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, la Rete Italiana Pace e Disarmo, l’Anpi, gli scout e diverse associazioni cattoliche e laiche: “Avanti costruttori di pace” è stato il saluto del custode del Sacro Convento di Assisi p. Marco Moroni, che proprio sulla piazza della Basilica ha visto i momenti conclusivi della giornata, con la condivisione del messaggio di saluto di Papa Francesco, del quale è la frase “Fermatevi, la guerra è una follia” che è stata presa come titolo dell’appello della Marcia.

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