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Silvia Lucchetta, profanata a Jesolo la tomba dell’infermiera simbolo della lotta al Covid. Zaia: “Gesto ignobile e senza scusanti”

La scoperta è stata fatta dai genitori venerdì 22 aprile. Non appena arrivati davanti alla tomba della figlia, si sono accorti del furto di tutti gli oggetti che erano stati portati in questi mesi da amici e parenti. Nel periodo più duro della pandemia, la donna aveva lavorato senza sosta nei reparti Covid
Silvia Lucchetta, profanata a Jesolo la tomba dell’infermiera simbolo della lotta al Covid. Zaia: “Gesto ignobile e senza scusanti”
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Gli oggetti che amici e parenti avevano lasciato vicino alla fotografia di Silvia Lucchetta non ci sono più. Ieri, 22 aprile, i genitori dell’infermiera 49enne di Jesolo (Venezia), trovata morta sul greto del fiume Piave a marzo 2020, si sono accorti che la tomba della figlia era stata profanata. Nel periodo più duro della pandemia, la donna si era dedicata giorno e notte ai primi pazienti malati di Covid-19 ed era stata sottoposta a un grande stress fisico ed emotivo.

I genitori erano andati al cimitero di Jesolo per portare dei fiori. Non appena arrivati, hanno scoperto che qualcuno aveva rubato tutto. “Oggetti di poco valore, ho già raccontato tutto alla polizia, ad ogni modo credo che aver detto quello che ho visto sia sufficiente a far vergognare chi è responsabile“, ha dichiarato la madre Adriana alla stampa locale.

Sull’episodio ha espresso la sua condanna anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Se una società rischia di arrivare a presidiare i cimiteri è bene che si interroghi sul suo futuro“, ha detto. “Sono convinto, però, che la pressoché totalità dei veneti sia d’accordo con me nel condannare senza se e senza ma quanto accaduto a Jesolo. La profanazione della tomba di Silvia Lucchetta è un gesto ignobile, compiuto da persone senza cuore, prive di scrupoli, a cui non può essere concessa alcuna scusante”. Zaia ha dedicato un pensiero anche alle persone che conoscevano Lucchetta: “Esprimo tutta la mia vicinanza ai familiari che già provati da un così grave lutto hanno dovuto subire anche il dolore dell’oltraggio della memoria di Silvia e il furto degli oggetti lasciati sulla sepoltura. Quanto avvenuto è inconcepibile e odioso. Spero che i responsabili siano chiamati presto a rispondere di un simile atto e di una simile vigliaccheria”. Per il furto, al momento non è stata fatta una denuncia alle forze dell’ordine che comunque svolgeranno una serie di accertamenti per identificare i colpevoli.

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