È morto nella notte a Parigi l’economista francese Jean-Paul Fitoussi, aveva 79 anni. Professore emerito di SciencesPo, di cui aveva creato il dipartimento di Economia, era anche docente alla Luiss di Roma e membro del Center for Capitalism and Society delle Columbia University. I suoi lavori scientifici hanno riguardato soprattutto le teorie legate a inflazione, economie aperte, politiche macroeconomiche e disoccupazione. Keynesiano, attento osservatore dell’attualità economica, politica e sociale, fondatore e a lungo direttore dell’Osservatorio francese delle congiunture economiche, aveva diretto con i Nobel Joseph Stiglitz e Amartya Sen la Commissione per le performance economiche e il progresso sociale, che nel settembre 2009 aveva proposto nuovi indicatori più adatti del Pil per determinare il livello di benessere delle popolazioni. Fitoussi conosceva e amava l’Italia, del periodo trascorso a Firenze, all’Istituto di Studi Europei di Fiesole, diceva che era stato “uno dei più belli della sua vita”.

Feroce critico della rigidità nell’economia monetaria e nelle politiche di bilancio, l’economista – nato a La Goulette il 19 agosto 1942 – recentemente nei suoi studi si era concentrato anche sui rapporti che riguardano democrazia e sviluppo economico. È stato sempre un convinto sostenitore di misure espansive concependole come il motore per la crescita e come strumento anti-disuguaglianze.

Nel corso della sua vita ha ricevuto diversi riconoscimenti, fra cui la Presidenza Onoraria della Facoltà di Economia di Strasburgo, la laurea Honoris Causa dall’Università di Buenos Aires, e in Francia le onorificenze di Cavaliere dell’Ordine Nazionale del Merito e Cavaliere della Legione d’Onore. Tra i ruoli ricoperti in Italia, dove è spesso stato ospite di talk show e coinvolto nell’organizzazione del Festival dell’economia di Trento, Fitoussi ha fatto parte del consiglio di amministrazione di Telecom Italia e del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo.

In un’intervista al Fatto Quotidiano, lo scorso 21 marzo, aveva detto che a fare le spese della guerra saranno “gruppi sociali sempre più vasti” a causa dell’aumento dei prezzi di energia, materie prime e beni di consumo. “L’inflazione subirà un brusco innalzamento – aveva spiegato ad Antonello Caporale – La quota sempre più ampia di consumatori e lavoratori che non ce la faranno diverrà predominante negli equilibri sociali“. La “speculazione”, aveva avvertito, “farà il resto e la bolla della pace sociale scoppierà”.

Fitoussi aveva quindi nuovamente invitato a una “grande politica ridistributiva”: “Una massa finanziaria – aveva detto al Fatto Quotidiano – deve bagnare le parti basse della società, deve inondare i campi ora aridi del bisogno assoluto”. In altre parole, bisogna “spostare dai ricchi ai poveri” per fronteggiare gli scenari economici innescati dall’invasione russa dell’Ucraina e le conseguenze sanzioni imposte dal mondo occidente a Mosca.

Le reazioni – Molti i messaggi di cordoglio e le attestazioni di stima. “Ho appreso con grande tristezza della scomparsa di Jean-Paul Fitoussi, economista, divulgatore e grande amico dell’Italia. Le sue analisi macroeconomiche – brillanti, anticonformiste, mai banali – hanno accompagnato mezzo secolo di storia europea e contribuito a migliorare le politiche pubbliche dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri. Ai suoi cari le condoglianze del Governo e mie personali”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi.

“La scomparsa di Jean-Paul Fitoussi mi addolora molto e mi coglie del tutto impreparato: avevamo solo qualche giorno fa stabilito insieme un’occasione di confronto in programma per la fine del mese”. Sono le parole dell’ex presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi. “Perdiamo un economista brillante, intelligente e appassionato ai temi dell’equità e del contrasto, attraverso la politica economica, all’esclusione e alla povertà”, aggiunge. “Ci mancheranno molto la sua cultura economica, la chiarezza delle sue idee, il suo equilibrio, la sua amicizia. Il mio pensiero va alla moglie e alla sua famiglia”. Dai primi lavori per la misurazione del benessere, indicatori alternativi al Pil, all’impegno sui temi delle disuguaglianze e sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo: il ministro Enrico Giovannini ricorda così la figura di “un grande economista e per me anche un caro amico, con il quale ho condiviso tante iniziative, a livello internazionale e nazionale”. “Addolorati per la scomparsa di Jean-Paul Fitoussi. È stato un economista che ha donato un grande patrimonio di conoscenze a tutti noi. Il mio più affettuoso abbraccio va ai suoi familiari e ai suoi cari”, scrive su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Apprendo con emozione e tristezza la notizia della scomparsa del professor Jean-Paul Fitoussi grande economista dell’univesità Science Po. Un pilastro. Un amico. Al quale devo davvero tanto” scrive, sempre su Twitter, il segretario del Pd Enrico Letta.

Così presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte su facebook: “Sono profondamente addolorato. È morto Jean-Paul Fitoussi, un economista di grande valore e impegno morale. Mercoledì siamo stati insieme per due ore a discutere nella sede del Movimento dell’attuale situazione economica, degli scenari geopolitici internazionali, delle molteplici diseguaglianze che si stanno moltiplicando e che rischiano di rompere la coesione delle nostre società. Uno studioso acutissimo, un conversatore affabile, un divulgatore impegnato da una vita intera in direzione della inclusione e della giustizia sociale. Avrebbe inaugurato lui il ciclo di lezioni magistrali che segnerà l’inizio delle attività della Scuola di formazione del Movimento 5 Stelle. Il pensiero economico perde un punto di riferimento. Noi perdiamo un amico che aveva una grande sensibilità per l’impegno politico e sociale a favore di chi non ha voce, di chi non conta, di chi non ha nulla”.

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