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Strage di Bologna, Bellini: “Da 40 anni attacchi contro di me”. I giudici in camera di consiglio

Per l'ex terrorista di Avanguardia Nazionale l'accusa ha chiesto l'ergastolo e l'isolamento per 3 anni. Per l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, imputato per depistaggio, sono stati invocati 6 anni; per Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli, a Roma, accusato di false informazioni al pm al fine di sviare le indagini sono stati chiesti 3 anni e sei mesi
Strage di Bologna, Bellini: “Da 40 anni attacchi contro di me”. I giudici in camera di consiglio
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“Io non ero a Bologna il 2 agosto, ero a Rimini alle 9, la mia ex moglie può dire quello che vuole, sono problemi suoi. Quel signore in video non sono io”. Sono parole dell’ex Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini, accusato di concorso nella strage del 2 agosto 1980, pronunciate davanti ai giornalisti pochi minuti dopo che la Corte d’assise si è ritirata in camera di consiglio per emettere la sentenza per lui e gli altri due imputati, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia.

Bellini teneva in mano una foto dell’individuo che appare nel video amatoriale girato in stazione la mattina del 2 agosto 1980 e che secondo la Procura generale è lo stesso imputato. “Dovete dirmi se sono io questo signore – ha detto – è da 40 anni che ci sono attacchi viscerali contro la mia persona”. “E poi chi sono questi dei servizi segreti che mi conoscono? Ci vogliono prove, non chiacchiere. Credo sempre nei magistrati, ma non in quelli inquirenti – ha aggiunto Bellini rispondendo alle domande dei cronisti – Non hanno avuto l’esigenza di farmi una domanda, non mi hanno mai convocato, e io lo so il perché, altrimenti gli avrei smontato tutto in cinque minuti, con dati di fatto”.

Anche durante la scorsa udienza Bellini aveva respinto l’accusa: “Io reputo che un imputato non debba dire troppo, dopo che hanno parlato i suoi difensori. Insisto nel dire che non ho arte né parte nella strage di Bologna. Sono stato un assassino, certo, ma sto pagando, l’ho dichiarato io, e se avessi avuto problemi con la strage lo avrei confessato”. L’imputato aveva poi ribadito di non essere l’uomo che appare nel video amatoriale girato in stazione la mattina del 2 agosto 1980. “Sulle catenine non ho mai avuto né portato crocefissi, si evince da tutte le foto e i filmati che mi hanno sequestrato” aveva ottolineato Bellini, riferendosi al fatto che l’uomo con i baffi che appare nel video amatoriale indossa una catenina con attaccato un crocefisso. Bellini è accusato di concorso nella strage e la Procura generale ha chiesto la condanna all’ergastolo con isolamento diurno di 3 anni. L’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel è imputato per depistaggio per lui sono stati invocati 6 anni; per Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli, a Roma, accusato di false informazioni al pm al fine di sviare le indagini sono stati chiesti 3 anni e sei mesi. In aula erano presenti solo Bellini e Segatel.

Per il pg di Bologna Nicola Proto invece non ci sono dubbi che l’uomo del video sia lui: “Bellini dice una falsità dietro l’altra. Marina Bonini, sua ex cognata, non è in contraddizione con l’ex moglie Maurizia (che lo ha riconosciuto, ndr), chi è in totale contraddizione è Paolo Bellini, ma quell’immagine del video girato in stazione lo inchioda alle sue responsabilità. Era lì per i suoi legami con la destra eversiva e i servizi”. Il video fu girato in stazione dal turista Harold Poltzer la mattina della strage. La difesa dell’imputato, invece, sostiene che quel video possa essere stato girato in un giorno diverso dal 2 agosto 1980.

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