Gayane Kirakosjan, Gayane Werk, Diana Werk, talvolta anche anteponendo il titolo di dottoressa, sono una persona sola. Iscritta nel 2014 alla Cdu coma Gayane Werk e nel 2015 nel presidio della Frauenunion di Schwerin col nome di Diana Werk, passata quindi all’inizio del 2017 alla Spd come Gayane Kirakosjan. Sul suo account Facebook auguri di compleanno al ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, dichiarazioni di Vladimir Putin, auguri all’esercito russo, beffe sull’apparizione a Monaco del sindaco di Kiev Vitali Klitschko. A ricostruire la storia di Kirakosjan-Werk è stata un’inchiesta della Ndr, la tv pubblica tedesca del Nord della Germania, e il primo effetto è che l’attivista politica – che prima collezionava foto con il socialdemocratico Gerhard Schröder e poi ha cercato ripetutamente di entrare in contatto con l’ex cancelliera Angela Merkel – ha ritirato la sua candidatura per entrare nel Parlamento del Meclemburgo-Pomerania, ha cancellato i suoi profili social e dichiarato di ritirarsi dalla politica per motivi di salute. Sarebbe però ancora iscritta alla Spd.

Una storia che ricorda da lontano, con le dovute proporzioni e nei diversi contesti, quella di Anna Sorokin, vicenda diventata nota di recente al grande pubblico grazie a una serie tv. Ma in questo caso la eco è doppia nelle settimane della guerra scatenata da Putin e nel braccio di ferro parallelo sul gas, che ha tra i suoi protagonisti il cancelliere (socialdemocratico) Olaf Scholz. Non è chiaro, in realtà, se nel caso di Gayane-Diana si tratti solo di una millantatrice, oppure di una vera lobbista del Cremlino. Il milionario Karl-Heinz Richard von Sayn Wittgenstein ha dichiarato alla stessa Ndr di averla conosciuta a Maiorca otto anni fa come “dottoressa Diana Werk” e di averla reincontrata nel 2019 a Berlino. Gli avrebbe offerto un posto di “diplomatico per l’Armenia, la Russia od un altro Paese dell’Est europeo”. L’imprenditore rifiutò l’offerta definendola “folle”; l’autore dell’inchiesta Frank Breuner cita però che nell’agenda il milionario ha annotato “Dr. Diana Werk, Ambasciata Russa”. A richiesta dell’emittente l’ambasciata della Federazione Russa ha negato che la Kirakosjan abbia mai lavorato lì, evitando peraltro di dire se la conoscessero.

L’ascesa di Kirakosjan nella Spd è stata rapida, fino ad ottenere un buon posto nelle liste elettorali per il Landtag nel 2021, il ventisettesimo su 40, davanti a candidati con maggiore esperienza. Indizio questo di considerazione da parte della governatrice Manuela Schwesig che ha lasciato che Kirakosjan apparisse vicino a lei in varie occasioni, tra cui anche il taglio di una torta di fronte ai fotografi con l’attuale sottosegretaria federale per l’integrazione Reem Alabali-Radovan. L’Ufficio della Spd del Land nega che ci sia stato un rapporto stretto e lo sminuisce anche Frau Kirakosjan. I socialdemocratici di Schwerin, la capitale del Meclemburgo-Pomerania, escludono anche che l’ormai ex candidata possa mai aver avuto dalla governatrice Schwesig informazioni riservate sul caso di Karin Strenz, la deputata della Cdu morta un anno fa circa, cui fu contestato di essersi fatta corrompere dall’Azerbaijan tre anni prima della guerra con l’Armenia. Alla Ndr Kirakosjan, che simpatizzava per il nazionalismo armeno, ha dichiarato di essere a conoscenza del conflitto prima che in Germania la vicenda fosse pubblica, lasciando supporre un accesso a fonti di intelligence straniera.

Dopo l’inchiesta giornalistica diverse voci socialdemocratiche raccolte dall’emittente tedesca prendono le distanze dalla Genossin Kirakosjan (la compagna Kirakosjan): alcuni non sanno neppure se detenga un titolo accademico. Alla Ndr l’interessata ha dichiarato solo di seguire un corso di giurisprudenza di un’università russa a distanza. Il capogruppo della Cdu del Land Sebastian Ehlers insiste nel richiedere chiarezza, perché – è la sua tesi – alla Spd doveva essere noto dalle dichiarazioni sui social che Kirakosjan era una lobbista per Russia e Bielorussia.

L’opposizione vuole anche una commissione di inchiesta parlamentare per verificare se la fondazione “Klima-und Umweltschutz MV” che fu costituita all’inizio del 2021 dal Land Meclemburgo Pomerania, con il finanziamento di Gazprom, tra l’altro per aiutare ad aggirare le sanzioni statunitensi e terminare il gasdotto Nord Stream 2, celi connessioni dirette della Spd con la Russia. I socialdemocratici parlano di strumentalizzazione, sottolineando che la stessa Cdu aveva appoggiato l’iniziativa del Land. Dopo l’invasione dell’Ucraina il Landtag ha ormai deciso di sciogliere la fondazione e sta verificando le basi legali per devolvere 20 milioni raccolti per Nord Stream 2 in aiuti umanitari in Ucraina. Manuela Schwesig si è sempre strenuamente difesa dalle accuse di vicinanza a Putin: “Non ho mai avuto un colloquio con il presidente Putin o appoggiato il suo agire in Ucraina” ha dichiarato circa un mese fa alla Ard, ma si è al contempo espressa per non chiudere tutti i ponti con Mosca. Ora ci si chiede se Gayane Kirakosjan fosse intesa come uno di essi.

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