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Covid, Oms: “In Europa aumento di casi in quei paesi che stanno allentando le restrizioni in maniera brutale”

Fra i Paesi in cui si registra "in particolare un aumento" ci sono "l'Italia, il Regno Unito, la Francia, la Germania" e altri. Anche "l'Olanda ha visto una seconda ondata di Omicron" dice Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa
Covid, Oms: “In Europa aumento di casi in quei paesi che stanno allentando le restrizioni in maniera brutale”
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Prima il Regno Unito con il Freedom day a fine febbraio, poi la Francia a metà marzo con l’eliminazione di super Green pass e mascherine e anche l’Italia, con maggiore gradualità, ha allentato le misure anti Covid. La stessa Germania, che registra da giorni un aumento, ha confermato il piano per il ritorno alla normalità. Ma queste scelte non sono state apprezzate dall’Organizzazione mondiale della sanità che anzi critica duramente le decisioni in Europa in un momento in cui Omicron e la versione Ba.2 stanno facendo risalire le curve di contagi e ricoveri.

“Quello che vediamo è che 18 Paesi su 53 della nostra Regione europea hanno visto un aumento di Covid-19 nella scorsa settimana, mentre la mortalità sta ancora diminuendo”. Fra i Paesi in cui si registra “in particolare un aumento” ci sono “l’Italia, il Regno Unito, la Francia, la Germania” e altri. Anche “l’Olanda ha visto una seconda ondata di Omicron”, che ora sta passando. “Molto probabilmente le ragioni sono: prima di tutto la variante BA.2” di Sars-CoV-2, il sottolignaggio noto come Omicron 2, “che è molto più trasmissibile, ma non più grave”. C’è poi l’effetto che si osserva “in quei Paesi che stanno allentando le restrizioni in maniera brutale. Da troppo a troppo poco” dice Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa, oggi durante una conferenza stampa che si è svolta in Moldavia, con il ministro della Salute del Paese, Ala Nemerenco, per parlare principalmente dell’impegno nell’accoglienza dei rifugiati ucraini.

Una prognosi su Covid-19 “è molto difficile, perché questo virus ci ha sorpreso molte volte. Al momento io sono ottimista e vigile” dichiara Kluge. Che elenca tre fattori positivi che suggeriscono di essere ottimisti per il futuro: “Il primo è che ora il mondo ha un ampio capitale di immunità contro Sars-CoV-2, fra vaccinazioni e infezioni“. Il secondo elemento è legato alla stagionalità: “L’inverno sta finendo e le persone si riuniranno di meno in luoghi piccoli e affollati”. Terzo punto: la variante Omicron di Sars-CoV-2 “è più lieve nelle persone completamente vaccinate, booster incluso”. Ma rispetto a questo, Kluge avverte: “Nei Paesi con bassi tassi di vaccinazione questa è ancora una malattia che uccide“.

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