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Gentiloni: “Non è ancora il momento di parlare di nuovi eurobond. L’Ue non si farà ricattare da Mosca sul gas”

"Le tendenze sui prezzi delle materie prime con le oscillazioni su energia e commodity agricole "sollevano preoccupazioni sulla sicurezza alimentare, in particolare nei paesi in via di sviluppo", ha aggiunto il commissario Ue all'Economia proseguito il commissario Ue che tuttavia si mostra fiducioso sulla possibilità di evitare una recessione. Intanto il prezzo del gas è tornato sui valori precedenti all'invasione e viene scambiato a 97 euro per megawatt/ora
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E’ improbabile che ci sia già ora una discussione sul debito comune a livello europeo. “Penso che la vera discussione avrà luogo in poche settimane da ora, quando avremo una visione chiara dell’impatto della crisi”, non ora. Lo ha affermato oggi il commissario Ue per gli Affari economici Paolo Gentiloni. Il commissario ha poi affermato che l’Ue “non si farà ricattare dalla Russia” attraverso il gas. Al momento i flussi da Mosca verso l’Europa procedono regolarmente e mai hanno smesso di farlo. Ogni giorno l’Europa paga circa 800 milioni di dollari alla Russia per la fornitura di petrolio, gas e carbone. Mentre il prezzo del gas è tornato sui valori precedenti all’invasione e viene scambiato a 97 euro per megawatt/ora. Circa il 30% del gas utilizzato in Italia proviene dalla Russai, così come accade in Germania.

“Il novanta per cento del gas che consumiamo in Europa viene importato e la Russia fornisce quasi la metà di tali importazioni, a livelli variabili tra gli Stati membri. La Russia rappresenta anche il 27% delle importazioni di petrolio e il 46% delle importazioni di carbone. Quando un lato di questa relazione commerciale inizia improvvisamente a usare l’energia come un’arma, quella relazione diventa insostenibile e deve cambiare completamente. L’Unione europea non si farà ricattare”, ha detto Gentiloni. “Le tendenze sui prezzi delle materie prime con le oscillazioni su energia e commodity agricole “sollevano preoccupazioni sulla sicurezza alimentare, in particolare nei paesi in via di sviluppo”, ha proseguito il commissario Ue.

“Le industrie nell’Ue e nel mondo dovranno affrontare importanti battute d’arresto, visto che la Russia è un importante esportatore di una vasta gamma di materie prime. La produzione di semiconduttori, batterie, acciaio e altri merci dipende da forniture dalla Russia”, ragiona Gentiloni che continua ricordando che il conflitto, “sta anche esacerbando le attuali interruzioni della catena di approvvigionamenti globale termini di mancanza di materie prime e di aumenti dei prezzi” per embarghi o divieti, e anche per ritiri volontario. “Ad esempio – ricorda -, due delle più grandi compagnie di trasporto container, Maersk Lines e Msc, hanno sospeso le loro operazioni con la Russia. Il decisione di chiudere lo spazio aereo alla Russia aumenterà il costo del volo merci dall’Europa all’Asia, rendendo potenzialmente impraticabili alcune rotte commerciali”. Oggi Russell Hardy, amministratore delegato di Vitol, uno dei principali trader di petrolio al mondo, ha avvertito del rischio di una carenza sistemica di gasolio in Europa nel caso dovessero ridursi i flussi dalla Russia.

Nonostante tutto Gentiloni mostra un certo ottimismo sulle prospettive economiche: “Fino ad ora abbiamo visto un livello senza precedenti di unità nelle risposte dell’Ue“. “Nel complesso dovremo ridurre le nostre previsioni di crescita, ma se guardiamo ai fondamentali della nostra economia, penso che ci sia una base perché la crescita prosegua.Le speculazioni sulla recessione non sono un destino”. Secondo il commissario “Se le nostre risposte politiche nazionali e dell’Ue rimarranno efficacemente coordinate, se le politiche monetarie e fiscali rimarranno complementari e se rimarremo agili e pronti ad adeguarci in base alle necessità, credo che potremo garantire che la ripresa prosegua”.

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