Questo è un kalashnikov corto. Ne abbiamo quattro per i trecento uomini della difesa territoriale, abbiamo un paio di pistole automatiche, più o meno è tutto qui. Non abbiamo artiglieria pesante, non abbiamo carri armati, ci siamo organizzati solo un paio di giorni fa”. Così l’ex presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko, in collegamento con la Cnn da Kiev e circondato da uomini in tenuta mimetica, risponde a una domanda sull’armamentario a disposizione della resistenza, mostrando un kalashnikov alle telecamere.

“C’è una lunga fila di persone che vuole arruolarsi, ma non abbiamo abbastanza armi per loro”, ha spiegato Poroshenko, eletto presidente nel maggio 2014 – a seguito delle rivolte di piazza Maidan che deposero il suo predecessore Viktor Yanukovych – e rimasto in carica fino al 2019, quando fu sconfitto nelle urne da Volodymyr Zelensky. “Sono persone normali, spesso non hanno mai combattuto, e sono in fila per unirsi a noi. È estremamente toccante, una grande dimostrazione di quanto il popolo ucraino odi Putin e sia contro l’aggressione russa”, dice.

“Quanto pensate di poter resistere?”, chiede il conduttore da studio. L’ex presidente fa una lunga pausa, poi sull’orlo delle lacrime risponde: “Per sempre. Putin non prenderà mai l’Ucraina, non importa quanti soldati ucciderà, quanti missili o armi nucleari userà. Noi ucraini siamo un popolo libero, con un grande futuro europeo”.

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