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Ricapitalizzazione da 2,5 miliardi per il colosso statale francese Edf. Pesano i guasti alle centrali nucleari e i prezzi calmierati

"Le difficoltà incontrate all’inizio del 2022 hanno portato Edf ad attuare un piano d’azione", ha spiegato l’amministratore delegato Jean-Bernard Levy. L’azienda, ha aggiunto, "continuerà questa strategia a sostegno della transizione energetica e degli obiettivi industriali e climatici della Francia". Azioni in calo del 20% nell'ultimo anno
Ricapitalizzazione da 2,5 miliardi per il colosso statale francese Edf. Pesano i guasti alle centrali nucleari e i prezzi calmierati
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Electrcité de France (Edf), gruppo controllato al 84% dallo stato francese (in Italia controlla Edison, ndr), prepara un aumento di capitale da 2,5 miliardi. L’Eliseo contribuirà con un impegno di 2,1 miliardi, per mantenere la sua partecipazione e supportare l’azienda, ha spiegato il ministro delle Finanze Bruno Le Maire dopo l’annuncio dell’azienda. Alla base della ricapitalizzazione c’è il fatto che i guadagni di Edf potrebbero crollare fino al 70% nel 2022 dato che il governo ha imposto di vendere l’energia a forte sconto per proteggere i consumatori e le imprese dall’impennata dei prezzi oltre ai numerosi problemi registrati nel parco delle centrali nucleari che hanno costretto il gruppo a ridurre di circa il 20% la sua capacità di generazione dall’atomo. Nell’ultimo anno il valore di borsa del gruppo di è ridotto del 20% con una capitalizzazione che ora ammonta a 26 miliardi di euro.

“Le difficoltà incontrate all’inizio del 2022 hanno portato Edf ad attuare un piano d’azione”, ha spiegato l’amministratore delegato Jean-Bernard Levy. L’azienda, ha aggiunto, “continuerà questa strategia a sostegno della transizione energetica e degli obiettivi industriali e climatici della Francia”. Tra le misure annunciare c’è anche l’opzione per i soci di ricevere i dividendi in azioni piuttosto che in contanti Edf aveva già segnalato che quest’anno avrebbe risentito del fatto che la produzione di energia automatica è scesa al minimo in più di tre decenni a causa delle riparazioni e della manutenzione dei reattori. La situazione si è poi appesantita per la decisione del governo francese di tassare gli extra-profitti.

Dopo aver registrato un Ebitda (margine operativo lordo) in aumento dell’11% nel 2021 a 18 miliardi di euro, le prospettive per il 2022 sono significativamente peggiori. Le politiche governative potrebbero ridurre l’Ebitda quest’anno di circa 8 miliardi di euro, con ulteriori 11 miliardi di euro dal calo della produzione di energia elettrica. Questi fattori compenseranno più che il previsto i guadagni da 6 miliardi di euro attesi dall’aumento dei prezzi dell’energia, ha indicato l’azienda. In una call con i giornalisti Levy ha detto che il gruppo non dà indicazioni specifiche sul valore del suo Ebitda per quest’anno. Altri effetti inoltre potrebbero influenzare la dato.

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