Il paziente morto in Inghilterra a cusa della febbre di Lassa era un neonato: lo riferisce la Bbc. Faceva parte dei tre casi confermati nei giorni scorsi, tutti all’interno della stessa famiglia. Il bambino è deceduto la scorsa settimana al Luton and Dunstable Hospital. Né il National Health System (Nhs) né l’Agenzia per la salute e la sicurezza del Regno Unito (UKHSA) hanno commentato la morte, ma nel frattempo sono stati individuati i potenziali contatti a rischio. Si tratta soprattutto di sanitari impiegati al Luton ad Dunstable Hospital e all’Addenbrooke’s Hospital: a loro è stato chiesto di restare in isolamento per 14 giorni e di non avere contatti con i pazienti per tre settimane.

La dottoressa Susan Hopkins, consulente medico capo dell’Agenzia per la salute e la sicurezza, ha fatto sapere che i contagi erano collegati a un recente viaggio in Africa occidentale, dove la malattia trasmessa dagli animali è endemica. Nella maggior parte delle circostanze, chi contrae la febbre di Lassa guarisce, ma qualcuno può contrarre la malattia anche in modo grave. In precedenza si erano contati in tutto otto casi nel Paese dal 1980, sempre in arrivo dall’estero. Gli ultimi due nel 2009. La malattia può essere trasmessa attraverso il contatto con i fluidi corporei (sangue, saliva, urina o sperma) di persone infette. Le persone possono essere infettate anche dopo un contatto con l’urina o le feci di roditori malati.

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