I Carabinieri di Desio, Saronno, Como e Vimercate, hanno arrestato 9 soggetti (5 in carcere, 2 ai domiciliari e 2 con obbligo di dimora), ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata ai furti di auto e al riciclaggio dei pezzi mediante la successiva rivendita in tutta Italia delle parti meccaniche e di carrozzeria. L’indagine è stata avviata nei mesi scorsi, in seguito all’arresto in flagranza di reato di uno dei membri della banda, sorpreso all’alba mentre era alla guida di un’auto rubata pochi minuti prima.

L’uomo, un quarantenne della provincia di Varese, era stato arrestato e da lì sono iniziate le indagini che hanno portato a individuare altri tre soggetti, tra cui un 67enne con numerosi precedenti specifici.

Sono 98 i colpi contestati nel periodo di indagine. I tre agivano insieme, colpendo sempre alle prime ore del mattino, tra le 5 e le 7. Diverse le tecniche adottate per asportare le auto: dall’utilizzo di un dispositivo elettronico in grado di avviare il motore anche senza chiavi, alla più tradizionale tecnica della spinta, dove attraverso un’altra auto spingevano da tergo l’auto da rubare dopo averne forzato la portiera, conducendola in uno dei vari capannoni in uso al sodalizio, sparsi su tutta la Brianza, ovvero a Bovisio Masciago, Seveso, Paderno Dugnano e Ornago.

L’indagine è tuttavia risalita al livello superiore, ovvero a chi commissionava i furti dei veicoli, un 54enne residente in Brianza, il quale avvalendosi della schermatura di una società intestata alla compagna, anch’essa colpita dalla misura cautelare, ha organizzato e gestito una solida realtà imprenditoriale vendendo sia on-line attraverso le più note piattaforme internet, che attraverso un proprio negozio sul territorio, i pezzi meccanici e di carrozzeria delle varie auto rubate dal terzetto. Sequestrati anche 3 capannoni industriali riconducibili all’associazione dove all’interno sono stati ritrovati migliaia di pezzi di auto, destinati al commercio, un terreno agricolo dove era stato abusivamente edificato una struttura edile per smontare le auto, lontani da occhi indiscreti, nonché l’abitazione di una coppia a capo del commercio on-line di pezzi rubati. Oltre 600 mila euro il valore complessivo degli immobili.

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