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Quattromila euro per un’emoji: consigliera di Verona condannata per un post con il disegno di un escremento. “Gratuitamente offensivo”

La leghista Laura Bocchi aveva inserito l'immagine in un post in cui attaccava Chiara Tosi, avvocato e attivista ambientale, per essersi opposta a un taglio di alberi. Il giudice ha ordinato di rimuoverla, definendola un "attributo gratuitamente offensivo che supera il limite della continenza: la critica si sarebbe potuta esprimere senza ricorrere a immagini di dileggio". Risultato: condanna a mille euro di risarcimento più tremila di spese legali
Quattromila euro per un’emoji: consigliera di Verona condannata per un post con il disegno di un escremento. “Gratuitamente offensivo”
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Quattromila euro per un’emoji. Tanto è costata a Laura Bocchi, consigliera comunale leghista di Verona, l’immagine stilizzata di un escremento con occhietti e boccuccia, infilata in un post su Facebook in cui attaccava Chiara Tosi, avvocato e attivista ambientale, per essersi opposta a un taglio di alberi volto a realizzare una linea filobus. Un commento che in realtà – riporta il quotidiano locale L’Arena – era espresso in tono “aspro, duro, ma non di per sè offensivo“. Fatta salva, appunto, l’emoji dell’escremento. Che il giudice civile Claudia Dal Martello, adita da Tosi, aveva subito ordinato di rimuovere dal post in via cautelare (prevedendo una sanzione di 150 euro per ogni giorno di “disobbedienza”), in quanto “apposto come attributo gratuitamente offensivo che supera il limite della continenza: la critica sull’operato di Chiara Tosi si sarebbe potuta esprimere senza ricorrere a immagini di dileggio, superflue rispetto al diritto di manifestare il proprio disappunto o disaccordo”.

Il disegnino incriminato è stato in effetti cancellato, ma la causa è andata avanti per altri due anni. Risultato finale: Bocchi condannata a mille euro di risarcimento più altri tremila di spese legali. Con l’obbligo accessorio di pubblicare ogni giorno, per sette giorni di fila, sulla propria bacheca di Facebook questa formula: “Come disposto della Sentenza n. 107/2022 del 24/1/2022 provvedo a pubblicare quanto segue: “Il Tribunale di Verona… omissis… accerta che l’emoticon dell’escremento apposto nel post pubblicato nel proprio profilo facebook il 29.12.2019 da Laura Bocchi è lesivo della persona di Chiara Tosi e della sua reputazione“. Una versione “social” del classico obbligo di pubblicazione della sentenza sui quotidiani, che la consigliera ha iniziato a ottemperare. Esprimendo, anzi, “soddisfazione” per il riconoscimento, da parte del giudice, che il suo post “aveva i requisiti di interesse pubblico e di verità”, fatta eccezione per l’emoticon “che – puntualizza – solo ironicamente, dal mio punto di vista, avevo introdotto nella frase”.

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