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Nuovi rialzi per petrolio e gas. Brent sui massimi degli ultimi 7 anni. Ulteriori ritocchi per benzina e diesel

Dall'inizio dello scorso dicembre le quotazioni del petrolio sono salite di circa il 30%. A spingere sui prezzi sono le tensioni geopolitiche che si intensificano intorno all'Ucraina con le possibili ripercussioni delle forniture di gas russo all'Europa. Oggi il prezzo del gas sale del 3% sopra i 79 euro a megawatt/ora. Il ministero dello Sviluppo economico propone di tassare gli extra profitti delle aziende energetiche per ridurre gli importi delle bollette
Nuovi rialzi per petrolio e gas. Brent sui massimi degli ultimi 7 anni. Ulteriori ritocchi per benzina e diesel
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Salgono le quotazioni del petrolio ormai sui massimi degli ultimi 7 anni. Il Brent, greggio estratto nel mare del Nord che fa da riferimento per i due terzi degli scambi globale, viene trattato a Londra a 87,5 dollari al barile, in aumento dell’1,2% rispetto a ieri. Negli Stati Uniti un barile di Wti si vende a 85,3 dollari (+ 1,8%). Dall’inizio dello scorso dicembre le quotazioni del petrolio sono salite di circa il 30%. Rincaro solo in piccola parte compensato (per l’Europa) da un rafforzamento dell’euro sul dollaro. A spingere sui prezzi sono le tensioni geopolitiche che si intensificano intorno all’Ucraina, con le possibili ripercussioni sulle forniture di gas russo all’Europa. Oggi il prezzo del gas sale del 3% sopra i 79 euro a megawatt/ora.

Ieri Gazprom, il colosso statale russo, del gas ha annunciato di non avere per ora in programma nessuna fornitura all?Europa attraverso il gasdotto Yamal per il prossimo febbraio. Dalla Russia proviene circa il 40% del gas utilizzato in Europa. La condotta Yamal corre dalla Russia alla Germania attraversando Bielorussia e Polonia e con terminazioni che raggiungono anche l’Ucraina. Nelle ultime settimane i flussi del gasdotto si sono invertiti: da Ovest a Est invece che da Est ad Ovest. Secondo il Cremlino la Germania sta rivendendo il gas a Kiev, Berlino non commenta. L’Agenzia internazionale dell’energia (espressione dell’Ocse di cui la Russia non fa parte) accusa Mosca di gestire le forniture come strumento di pressione geopolitica. La corsa dei prezzi del gas è limitata dall’arrivo di flotte di navi che trasportano gas liquido, “dirottate” dall’Asia verso l’Europa dove la domanda è i guadagni sono maggiori.

Le tensioni sui prezzi delle fonti si fanno sentire anche sui prodotti finali. Oggi il ministero dello Sviluppo economico registra un rialzo dei prezzi medi di benzina e gasolio. Il prezzo della benzina in modalità self va a 1,760 euro/litro (ieri 1,759), con i diversi marchi compresi tra 1,750 e 1,777 euro/litro (no logo 1,739). Il prezzo medio praticato del diesel, sempre self, è a 1,629 euro/litro (ieri 1,628) con le compagnie posizionate tra 1,623 e 1,643 euro/litro (no logo 1,613). L’ultima settimana è stata caratterizzata anche da un rialzo del costo dell’energia elettrica. Il gestore del mercato elettrico segnala un incremento del 22% rispetto alla settimana precedente con il megawatt/ora che si scambia a 230 euro.

Per domani è fissato un incontro tra il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e i rappresentanti delle imprese per affrontare il tema del caro energia. Confindustria chiede nuovi sussidi sottolineando come altrimenti le aziende saranno costrette a spostare la produzione altrove. Ieri lo stesso ministero ha proposto in una riunione a Palazzo Chigi di utilizzare i proventi delle aste Ets, il sistema Ue per l’acquisto di diritti ad emettere Co2. Il Mise ha proposto anche di tassare gli extra-profitti delle società energetiche, di utilizzare l’extra-gettito delle accise e di accantonare scorte strategiche di gas per le imprese. Lo ha appreso l’ANSA da fonti governative.

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