Costituire una base dati centralizzata antiriciclaggio sul modello spagnolo, dove far confluire tutti i dati notarili dei contratti sia immobiliari sia societari. Introdurre la possibilità, attraverso l’infrastruttura tecnologica della App IO, di accreditare direttamente in conto corrente le detrazioni fiscali, con un meccanismo simile al cashback, per tutte le spese detraibili. Realizzare un sistema di integrazione dati tra Inps e Agenzia delle entrate, attraverso il canale Entratel con l’obiettivo di semplificare i procedimenti amministrativi degli enti interessati, e gli adempimenti fiscali e dichiarativi dei contribuenti. Sono alcuni dei punti del documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla Digitalizzazione e interoperabilità delle banche dati fiscali votato all’unanimità dalla commissione bicamerale di vigilanza sull’Anagrafe Tributaria.

Nel pacchetto di proposte è prevista anche l’attuazione dell’Anagrafe immobiliare integrale che prevede l’integrazione della banca dati catastale con quella delle proprietà immobiliari in modo da permettere ai Comuni di identificare in tempo reale i fabbricati e le unità immobiliari ubicate nel proprio territorio. L’Anagrafe immobiliare dovrà essere arricchita di ogni altro dato riferito all’immobile: conformità urbanistica, classificazione energetica, sismica, acustica, presenza di eventuali vincoli culturali, paesaggistici o di altra natura, aliquote Imu applicabili, contratti di locazione, di concreto utilizzo (abitazione principale, immobile locato, immobile tenuto a disposizione). Il documento approvato dalla commissione di vigilanza sull’Anagrafe tributaria prevede anche di introdurre l’obbligatorietà del fascicolo digitale di fabbricato, per poter individuare situazioni a rischio relative a fabbricati e programmare interventi volti a prevenire rischi di eventi calamitosi.

E’ stato poi approvato il principio dell’habeas data, ossia il diritto dei cittadini al controllo dei propri dati: ne consegue il diritto per il cittadino-contribuente e del professionista delegato di conoscere i dati riferibili alla sua persona in assoluta parità con le amministrazioni che li detengono. Andrà quindi riconosciuto, in caso di richiesta di accesso ai documenti amministrativi, l’interesse diretto, concreto e attuale, in particolare sui dati da cui abbia tratto origine un accertamento a proprio carico.

Infine, sempre in tema di accertamento, il documento esclude esplicitamente che gli atti di accertamento dell’Agenzia delle entrate possano essere frutto esclusivo di una procedura automatizzata o, comunque, basata su un sistema di intelligenza artificiale; mentre deve essere rafforzata l’obbligatorietà della motivazione dell’atto di accertamento, anche in relazione ai chiarimenti forniti dal contribuente.

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