Atlante dei paesi che non esistono più, di Gideon Defoe (traduzione di Alessandra Castellazzi; Il Saggiatore), è il perfetto, godibile volume per gli appassionati di geografia e storia dei margini. Come afferma lo stesso autore: “I paesi muoiono. A volte è un omicidio. A volte è un incidente. A volte è perché erano troppo ridicoli per continuare a esistere”. E così lo storico inglese ci conduce tra le fortune e le sfortune della Repubblica di Vermerama, i banditi della Repubblica di Sonora, dentro il piccolo mondo antico della Repubblica Democratica Tedesca, gli orrori fratricidi della ex Jugoslavia. Storie tragiche, bizzarre, farcite di nonsense, dignitose, eroiche; confini sfumati, ambizioni bruciate in un lampo, guerre e subdoli trattati di pace: Atlante dei paesi che non esistono più è un ricco affresco che analizza le sorti di cinquanta nazioni in un lunghissimo periodo storico, un incredibile viaggio fuori dalle rotte principali.

Idee fisse. L’America dopo l’11 settembre, di Joan Didion (prefazione di Frank Rich; traduzione di Cristina Cecchi; Il Saggiatore), è uno snello saggio, scritto con la capacità della grande narratrice, che l’autrice ha elaborato subito dopo il crollo delle Twin Towers. Oltre alla sua reazione personale, Joan Didion prova ad analizzare le certezze sociali venute a mancare all’improvviso, le debolezze della politica americana e traccia un monito terribilmente inquietante e attuale di come poi le cose sono effettivamente andate a finire in Afghanistan vent’anni dopo. Un testo essenziale per comprendere l’originale pensiero della scrittrice californiana.

Epifanie, di James Joyce (illustrate da Vittorio Giacopini; traduzione in introduzione di Carlo Avolio; con testi di Enrico Terrinoni e Vittorio Giacopini; Racconti Edizioni), è l’esperimento letterario di un autore immortale non ancora affermato tra i giganti del Novecento. Si tratta di una serie di testi in cui Joyce cerca assiduamente una propria estetica compositiva, dentro i quali si ritrova la sua visione di Dublino, vista come suggestione letteraria, e della sua esistenza giovanile. Accompagnata dalle riflessioni illustrate di Vittorio Giacopini, Epifanie è una originale e non volontaria biografia di un’anima immersa nelle contraddizioni dei suoi concittadini e del suo tempo, un passaggio fondamentale per capire la complessità dell’uomo Joyce.

Storia di A., di Marco Belli (Graphe.it Edizioni), è un viaggio flauneristico visto dal punto di vista di A, una mosca costruita con il filo di ferro di una gabbietta per champagne che, partendo dalla Parigi della Grande Guerra, passa di tasca in tasca seguendo le vicende dei grandi artisti delle avanguardie: James Joyce, Erik Satie, Pablo Picasso, Guillaume Apollinaire, Boris Vian. A. attraversa le epoche detta la sua personale, e marginale, visione del mondo, della cultura e dell’ozio.

La Morte e il Mago, di Marco Castagna (Edizioni Spartaco), è un hard boiled sui generis che vede protagonista il cartomante Bartolomeo Bolla che corre in aiuto di un’affascinante donna brasiliana alla ricerca del suo amante scomparso. In un periplo dentro il luccicante mondo dell’alta borghesia e negli squallidi meandri di quello della prostituzione, il bizzarro cartomante si imbatte in un’eccentrica e divertente carrellata di personaggi ben tratteggiati. Al suo fianco, archetipale figura di aiutante, zio Tango, ex poliziotto amante del cibo. Il sottofondo, invece, è la melodia urbana di Palermo: contraddizione a 360 gradi che rende affascinante il dipanarsi dell’indagine.

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