Una votazione definita “storica”. La Camera dei deputati del Cile ha convertito in legge un progetto riguardante il matrimonio fra persone dello stesso sesso, che contempla anche il diritto di avere di avere figli. La normativa ha ottenuto 82 voti favorevoli, 20 contrari e due astenuti. In Senato il testo era invece passato con 21 sì, otto no e una astensione. Il Cile diventa così il nono paese nelle Americhe a legalizzare il matrimonio egualitario, dopo Canada, Stati Uniti, Costa Rica, Ecuador, Colombia, Brasile, Uruguay e Argentina. In Messico è legale in 14 dei 32 stati del Paese.

La legge dovrà essere ora promulgata dalla presidenza della Repubblica: in questo modo si procederà alla definizione delle procedure amministrative che introdurranno la novità e permetteranno alle coppie dello stesso sesso di sposarsi e di diventare genitori. Il Movimento per l’integrazione e la liberazione degli omosessuali (Movilh) cileno ha lodato la decisione in un comunicato, assicurando che “il Cile ha compiuto un passo storico e decisivo per l’avanzamento e il consolidamento dei diritti civili delle coppie e delle famiglie omosessuali che, senza distinzione, erano state discriminate e vulnerate fin dalle origini del nostro Paese”. Per festeggiare questo avvenimento “senza precedenti” nel Paese, il movimento Lgbtq ha convocato per il pomeriggio (la sera italiana) una manifestazione in Plaza Baquedano a Santiago del Cile.

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