Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge contro le frodi sui bonus edilizi, come il Superbonus. Lo si apprende da fonti di governo, a riunione ancora in corso. Il capo delegazione M5s Stefano Patuanelli, esprimendo dubbi sull’impatto di alcune misure inserite nel testo, avrebbe chiesto di trasformare il decreto in un emendamento parlamentare, ma la richiesta non sarebbe stata accolta e si sarebbe deciso di procedere con il decreto legge, che è stato approvato. Il decreto dispone introduzione dei controlli preventivi per evitare truffe che, come riferito stamane dal governo, in meno di un anno ammonterebbero già a 850 milioni di euro. La cifra sarebbe stata riferite ai ministri nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi

Lo stesso capo dell’Esecutivo Mario Draghi ha chiesto l’introduzione di listini di riferimento, dei “prezziari” ad hoc per evitare che le fatture lievitino in modo anomalo. Bisogna evitare che i bonus edilizi perdano credibilità come accadde negli anni ’70 agli aiuti allo sviluppo, avrebbe detto Draghi, al termine della riunione in replica alle obiezioni di chi gli chiedeva di evitare eccessivi controlli sul Superbonus, per non appesantire la misura. La lezione del premier, raccontano, ha rinviato allo stanziamento per il Biafra di fine anni ’70: si scoprì poi che gran parte delle risorse aveva finanziato corruzione e questo indebolì la credibilità dei fondi per lo sviluppo. La morale di Draghi è che se le frodi fanno perdere fiducia nei bonus ne va della loro esistenza in futuro. “Dobbiamo preservare la fiducia collettiva nella spesa pubblica e dimostrare che i soldi sono spesi bene”, ha detto il presidente del Consiglio, a quanto si apprende, in chiusura della riunione.

È stato deciso anche uno stop la cessione del credito o sconto in fattura per Superbonus e gli altri bonus edilizi se emergono “profili di rischio” che vanno verificati: è una delle misure contenute nella bozza del decreto anti-frodi che arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri nel pomeriggio. Si prevede che l’Agenzia delle Entrate possa sospendere “fino a 30 giorni” gli effetti delle comunicazioni di cessione del credito in base a specifici profili di rischio che saranno individuati per ogni “diversa tipologia dei crediti ceduti”. All’esito positivo delle verifiche, o trascorsi 30 giorni, la cessione del credito diventa efficace. La cabina di regia ha anche varato proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura è per tre anni, fino al 2024. Rinnovati dunque gli interventi in favore di sismabonus, ecobonus (tra cui gli infissi), bonus facciate e le colonnine di ricarica. Confermata, rispetto alla prima versione, la proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura anche per il superbonus al 110%, che vengono in questo caso prorogati fino al 31 dicembre 2025.

Viene esteso l’obbligo del visto di conformità anche nel caso in cui il Superbonus 110% sia utilizzato dal beneficiario in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi. L’obbligo del visto di conformità non sussiste se la dichiarazione è presentata direttamente dal contribuente. Al momento, invece, il visto è richiesto solo nel caso di cessione del credito o sconto in fattura. L’obbligo scatta anche per gli altri bonus edilizi.

“Il decreto legge sui controlli alle procedure di cessione del credito legate ai bonus edilizi e al Superbonus, all’esame di Consiglio dei ministri di questo pomeriggio, pone a carico del cessionario una serie di incombenze tali da comportare il rischio che si blocchi l’intero meccanismo. Effettuare dei controlli preventivi per scongiurare eventuali abusi non deve significare vanificare la portata e l’efficacia delle agevolazioni, attuando quello che di fatto diventa un vero e proprio boicottaggio”. Lo affermano in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle Luca Sut, Patrizia Terzoni e Riccardo Fraccaro.

In un’intervista a Il Sole 24Ore, parlando di Superbonus 110% e altre agevolazioni fiscali per l’edilizia, il numero uno dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha spiegato che in un anno sono state individuate truffe per 800 milioni su lavori per 19,3 miliardi di euro, riguardanti 6,5 per il 110% e 12,7 per gli altri sconti, scovando addirittura casi di crediti intestati a “persone inconsapevoli”, che “si sono ritrovate nel cassetto fiscale fatture relative a opere mai eseguite”. E “non possiamo escludere”, ha detto Ruffini, che parte dei soldi sia finita in mano alla criminalità organizzata. E proprio riguardo ai controlli, aveva sottolineato che “in emergenza il legislatore ha puntato maggiormente su quelli ex post, sebbene abbiano un’efficacia limitata”.

La legge di Bilancio del governo Draghi aveva confermato la cedibilità dei crediti: esclusa dalle bozze entrate in Consiglio dei ministri, è stata poi riconfermata in extremis su richiesta di Confedilizia e di praticamente tutte le forze politiche, che rivendicano l’effetto traino sull’economia. Nella nuova bozza è confermato il tetto Isee di 25mila euro per poter usufruire del superbonus del 110% per le villette unifamiliari: “Per gli interventi effettuati su unità immobiliari adibite ad abitazione principale”, si legge nel nuovo testo, che “hanno un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente, stabilito ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, non superiore a 25.000 euro annui, la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022″.

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