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Reddito, l’Inps risponde alle accuse di Lollobrigida (FdI): “Mancanza di controlli? 28% delle domande respinto dopo istruttoria”

L'istituto si riserva di presentare querela e fa sapere di aver bocciato 1.215.251 di domande, oltre a farne decadere altre 605.277 per il venir meno dei requisiti e a revocarne 123.816 per mancanza dei requisiti fin dall’origine, a seguito dei controlli interni o per effetto di segnalazione delle Forze dell’Ordine
Reddito, l’Inps risponde alle accuse di Lollobrigida (FdI): “Mancanza di controlli? 28% delle domande respinto dopo istruttoria”
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“Su 4.359.359 domande pervenute dal mese di aprile 2019 al 15 settembre 2021, 1.215.251, pari al 27,87% del totale, sono state respinte grazie ai controlli effettuati in fase di istruttoria da Inps”. L’istituto di previdenza risponde così alle dichiarazioni del deputato di FdI Francesco Lollobrigida che a Porta a porta del 4 novembre ha lamentato “una presunta mancanza di controlli da parte dell’Inps e presunta connivenza dolosa dei dipendenti Inps nell’erogazione del Reddito di Cittadinanza”.

Più in dettaglio – spiega l’istituto riservandosi di presentare querela – sono stati verificati i requisiti anagrafici (cittadinanza e residenza): questo tipo di controllo, di esclusiva competenza dei Comuni, viene effettuato con la collaborazione di Inps che mette a disposizione esclusiva dei Comuni una piattaforma dedicata e implementata con i flussi informativi provenienti dall’Istituto (ovvero le domande inoltrate). Inps ha comunque chiesto al governo di rafforzare i poteri di controllo preventivo, soprattutto sui requisiti anagrafici, prima del pagamento della prestazione. Sono stati inoltre verificati i requisiti reddituali e patrimoniali sulla base dei dati autocertificati in Isee e validati dall’Agenzia delle Entrate e i beni durevoli, in particolare le auto attraverso la convenzione con l’Aci.

Inps, continua la nota, verifica anche l’assenza di condanne e effettua, su tutte le autocertificazioni rese in sede di domanda, controlli a campione in base alla normativa in materia, per il tramite di richieste agli Uffici locali del Casellario giudiziale, salvo le indagini delle Forze dell’ordine con cui l’Istituto collabora. Per uno scambio dati massivo è in corso di perfezionamento una convenzione con il Ministero della Giustizia che richiede peraltro la modifica delle procedure informatiche esistenti del ministero.

In aggiunta ai controlli ex ante ci sono poi “controlli antifrode mirati”. Quelli mensili sono strutturati in modo tale che le istanze “a rischio” siano intercettate prima della liquidazione della prestazione. I numeri dicono che su 4,3 milioni di domande, 1,2 sono state respinte dopo i controlli preventivi e altre 605.277, il 13,88% del totale, sono state poste in decadenza per il venir meno dei requisiti in corso di fruizione. Infine 123.816, pari al 2,84% del totale, sono state revocate per mancanza dei requisiti fin dall’origine, a seguito dei controlli interni disposti dall’Istituto o per effetto di segnalazione delle Forze dell’Ordine.

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