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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 13:59 del 13 Ottobre 2021

Green pass, l’ad di Kiko su La7: “Pagare i tamponi ai dipendenti non vaccinati? No, l’azienda e la collettività non devono assumersi questo costo”

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Noi di Kiko non siamo dell’idea di pagare i tamponi ai dipendenti non vaccinati. Non ne facciamo una questione economica, ma di principio”. Sono le parole pronunciate a “Otto e mezzo” (La7) dall’ad dell’azienda di cosmetici Kiko, Cristina Scocchia, che spiega: “Noi siamo a favore del green pass perché siamo a favore della vaccinazione. È ovvio che nel nostro Paese, visto che non c’è obbligo vaccinale, tutti devono essere liberi di non vaccinarsi se non vogliono vaccinarsi. Però poi riteniamo giusto che chi decide di non vaccinarsi debba pagare le spese di questa decisione. E non debba essere né l’azienda né la collettività ad assumersi questo costo”.

Sul green pass, Scocchia puntualizza: “Nella nostra azienda il 15% dei dipendenti non è vaccinato. Noi siamo per una applicazione seria e rigorosa del green pass nei luoghi di lavoro. Io, come datore di lavoro, ho il dovere di garantire la salute e la sicurezza di tutti i miei dipendenti, vaccinati e non vaccinati. E oggi il modo migliore per garantire la sicurezza dei miei dipendenti è applicare le regole del green pass senza tentennamenti, senza ritardi e senza sconti. Quindi, da venerdì tutti i miei 2500 dipendenti dovranno presentare il green pass. Non faremo controlli a campione – continua – ma controlli puntuali. Chi non ha il green pass dovrà tornare a casa e verrà sospeso, come prevede la legge. È ovvio che ci saranno difficoltà soprattutto nei primi giorni, però diciamoci la verità: il decreto è entrato in vigore il 21 settembre, quindi ci sono state date tre settimane per organizzarci. Il green pass e una sua corretta applicazione sono fondamentali per uscire da questa pandemia. Quindi andremo avanti per questa strada nonostante le difficoltà”.

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