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Nadef, anche Salvini vota la risoluzione di maggioranza. Il Parlamento impegna il governo a estendere il Superbonus

Il 20% dei deputati della Lega non ha partecipato al voto alla Camera, una percentuale vicina a quella del M5s (20,89%) e di Fdi (21,62%) e inferiore a quella di Forza Italia (28,95%). Il teso chiede di includere nelle agevolazioni per l'efficientamento energetico "altre tipologie di edifici, mediante la semplificazione dell’accesso e degli strumenti operativi e finanziari alla misura". Anche se il ministro Daniele Franco ha fatto presente che nel lungo termine i costi potrebbero diventare "stratosferici"
Nadef, anche Salvini vota la risoluzione di maggioranza. Il Parlamento impegna il governo a estendere il Superbonus
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C’era anche Matteo Salvini in aula al Senato per votare sì alla risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, approvata con 190 voti favorevoli, 37 no e un astenuto a Palazzo Madama e con 379 sì, 42 contrari e 4 astenuti a Montecitorio. Un segnale distensivo dopo le turbolenze sulla delega fiscale, che hanno visto la Lega disertare il consiglio dei ministri di martedì. Il 20% dei deputati della Lega non ha partecipato al voto alla Camera, una percentuale vicina a quella del M5s (20,89%) e di Fdi (21,62%) e inferiore a quella di Forza Italia (28,95%). Dopo un lungo confronto nel testo è stata inserita la richiesta al governo a estendere il Superbonus “valutando di includere altre tipologie di edifici, al fine di garantire un patrimonio immobiliare energeticamente efficiente a prescindere dalle situazioni preesistenti e in termini assoluti, mediante la semplificazione dell’accesso e degli strumenti operativi e finanziari alla misura”. Anche se il ministro Daniele Franco ha fatto presente che nel lungo termine i costi potrebbero diventare “stratosferici, spiegando che il bonus non è sostenibile nel lungo periodo.

Il testo “impegna il governo a conseguire i saldi programmatici del bilancio dello Stato e quelli di finanza pubblica in termini di indebitamento netto rispetto al prodotto interno lordo (Pil), nonché il rapporto programmatico debito/Pil, nei termini e nel periodo di riferimento indicati nella Nadef 2021″. Inoltre, “a dare adeguata attenzione nei quadri programmatici alla spesa corrente conseguente a milestone o target, da realizzare secondo le cadenze annuali indicate dal Pnrr e, in particolare, entro il 31 dicembre 2021, con specifico riferimento a 24 misure di investimento e 27 di riforma, previste e garanzia dell’anticipo di sovvenzioni e prestiti del Rrf (pari a complessivi 24,8 miliardi) che l’Italia ha ricevuto”. La risoluzione prevede anche l’impegno “a consolidare la crescita del Pil, stimolata dagli investimenti e dalle riforme previste dal Pnrr, in particolare mirando ad accrescere le entrate fiscali attraverso il contrasto all’evasione, nonché indirizzando le risorse di bilancio verso gli investimenti e le spese per ricerca, innovazione e istruzione e sanità”.

Tra gli obiettivi che la maggioranza pone all’esecutivo, c’è quello di proseguire il lavoro sulle misure che non sono strettamente previste nel piano di lavoro del Pnrr. Come “la razionalizzazione e l’equità del sistema fiscale” e “l’estensione e il potenziamento del sistema di ammortizzatori sociali, prevedendo per questi ultimi lo snellimento e l’accelerazione delle procedure di erogazione, a razionalizzare le politiche attive per il lavoro, al fine di agevolare con più efficacia l’ingresso o il reinserimento nel mondo del lavoro di chi è disoccupato o di chi ha perso il posto di lavoro, nonché a prevedere l’implementazione di meccanismi di flessibilità in uscita del mercato del lavoro”. C’è poi l’invito a perseguire gli obiettivi del Green new deal, ma soprattutto la proroga “dei vari bonus edilizi” e, soprattutto, del Superbonus 110% “inclusi il rinnovo del cosiddetto ‘sconto in fatturà e ‘cedibilità del creditò, valutando di includere altre tipologie di edifici, al fine di garantire un patrimonio immobiliare energeticamente efficiente a prescindere dalle situazioni preesistenti e in termini assoluti, mediante la semplificazione dell’accesso e degli strumenti operativi e finanziari alla misura”.

Il governo, tra i punti espressi dalla maggioranza, dovrà anche “proseguire nell’azione di contrasto del cosiddetto caro-energia”, oltre al “potenziamento del Sistema sanitario nazionale, compresa la domiciliarità, la medicina territoriale” e “il rafforzamento della governance dei distretti socio-sanitari”. Non solo, perché tra i 10 punti, le forze che sostengono il governo chiedono l’impegno “ad adottare le iniziative necessarie a risolvere le emergenti problematiche di carattere sociale e le crescenti disparità generazionali, territoriali, di genere e salariali, in particolare con interventi finalizzati ad invertire il trend demografico del Paese e a favorire l’inserimento lavorativo dei giovani e delle donne”. Infine, la bozza di risoluzione prevede un impegno a lavorare ad “ogni iniziativa finalizzata a promuovere investimenti che consentano un’efficacia ed efficiente utilizzazione del risparmio privato e della liquidità disponibile”.

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