La tutela dell’ambiente come chiave per costruire un futuro sostenibile. È questo il concetto chiave della Notte dei Ricercatori, che torna con un’edizione in presenza dopo quella in streaming del 2020. Centinaia di eventi sui cambiamenti climatici, in tutta Europa, venerdì 24 e sabato 25 settembre. Incontri, laboratori virtuali, spettacoli, giochi, attività divulgative e conferenze nei laboratori degli enti di ricerca, ma anche lungo le strade e nelle piazze. Così la manifestazione si propone di coinvolgere e far scoprire a tutti i cittadini, dai bambini agli adulti, le grandi sfide della scienza: tra queste la lotta al surriscaldamento globale e degrado ambientale, che sarà al centro di migliaia di eventi lungo il Paese con protagonisti ricercatori di ogni campo, dall’astrofisica alla biblioteconomia.

Nell’edizione 2021, promossa dalla Commissione Europea, sono sei i grandi progetti aderenti, per un totale di circa 90 città coinvolte da Nord a Sud: da Enr Apulia, che prevede esposizioni interattive in tutta la Puglia a Leaf-heaL thE plAnet’s Future, che proporrà dialoghi tra il data scientist Walter Quattrociocchi e la scrittrice fantasy Licia Troisi. C’è poi Net Science Together NET, con i suoi tanti laboratori scientifici aperti al pubblico a Roma. E Sharper, la cui maratona online di 28 ore darà voce a innumerevoli partecipanti. A Bologna, Society Rinascimento indagherà le formiche la loro straordinaria capacità di adattamento. Superscienceme ospiterà Jane Goodall, i cui studi sugli scimpanzé sono considerati un modello nel campo dell’etologia. E poi Meet Me Tonight a Milano, Sea in Shell a Messina.

La ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha ricordato come questo appuntamento sia “un evento che aiuta tutti a essere più consapevoli di quanto la ricerca sia nostra compagna nella vita di tutti i giorni”. Le ha fatto eco il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, secondo cui “bisogna che i nostri ricercatori incontrino di più le nostre scuole, e che i nostri ragazzi possano vedere come lavorano i loro fratelli più grandi”. È un’occasione, dice, per capire “cosa vuol dire fare ricerca e che cosa sia la bellezza della ricerca e la bellezza di costruire insieme qualcosa di nuovo”.

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