Visite, consolazione e 15mila gelati per i detenuti delle carceri di Roma. “Nei mesi estivi l’Elemosineria Apostolica non è andata in vacanza” comunica con orgoglio il cardinale Konrad Krajewski, l’Elemosiniere del Papa. Oltre al cibo e agli aiuti solitamente distribuiti dai cappellani, il Vaticano ha voluto aggiungere qualche piccolo gesto per ridare speranza ai poveri e a coloro che si trovano in situazioni di disagio.

Le iniziative di Padre Corrado non hanno trascurato durante gli ultimi mesi le “opere di misericordia corporale” per le periferie romane. Tra giugno e agosto, quando tante mense e strutture caritative lavorano a orario ridotto, ha deciso di donare a piccoli gruppi di persone senza fissa dimora o agli ospitati dei dormitori una giornata di relax al mare o al lago, presso Castel Gandolfo. Come da tradizione, l’esperienza si è conclusa con una cena in pizzeria. A chi invece non si è potuto spostare – come i detenuti del Carcere di Regina Coeli e di Rebibbia – il Vaticano ha distribuito un piccolo sfizio estivo, cioè 15mila gelati.

“Non sono state certamente dimenticate neanche le popolazioni più povere di altre nazioni” racconta l’elemosiniere: su segnalazione dei Nunzi Apostolici ricevono farmaci, respiratori polmonari e materiale sanitario direttamente con il corriere diplomatico della Santa Sede. Le donazioni saranno utili per combattere il Covid e per le emergenze sanitarie che colpiscono molte regioni del mondo. Nel solo mese di agosto è stato acquistato un tomografo – l’apparecchio per eseguire la TAC – destinato al Madagascar, del valore di circa 600mila dollari. Nei Paesi più poveri dell’Africa si sono poi ristrutturati e costruiti nuovi ambulatori medici per quasi 2 milioni di euro.

“Le opere di misericordia, corporale e spirituale, le troviamo nel Vangelo – afferma Krajewski – se valgono per ogni cristiano, sono indicazioni ancora più preziose per regolare anche tutto l’agire dell’Ufficio caritativo del Santo Padre. Una dichiarazione in linea con il Pontificato, all’insegna della carità, di Papa Francesco. Durante la pandemia, l’Elemosiniere aveva rifornito gli ospedali – in Italia e nel mondo – di apparecchiature per affrontare il Covid e solo a marzo 2021 aveva destinato 1200 dosi di vaccino ai poveri.

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