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Rapito da un “commando” e abbandonato con ferite di colpi di pistola: mistero sul sequestro di un 46enne

L'uomo, della provincia di Verona, stava guidando la sua Ford Focus quando è stato attaccato da cinque uomini armati di pistola e a volto coperto. A riportarlo è il Corriere. Improbabile il motivo di riscatto dietro al sequestro: l'uomo non ha precedenti e non risulta essere facoltoso
Rapito da un “commando” e abbandonato con ferite di colpi di pistola: mistero sul sequestro di un 46enne
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Sequestrato in pieno giorno da un commando di cinque individui a volto coperto e poi abbandonato in un campo agricolo con ferite di colpi di pistola alle gambe e legato mani e piedi. È la misteriosa vicenda che ha coinvolto un uomo di 46 anni, originario di Castelnuovo del Garda in provincia di Verona, trovato il pomeriggio del 26 agosto da un passante sulla provinciale 6 vicino a Solarolo, nel Mantovano, il punto in cui l’uomo era stato scaricato. A raccontare l’episodio Il Corriere della Sera. Ora i carabinieri di Verona, Mantova e Castiglione delle Stiviere stanno indagando per rintracciare i cinque autori dell’attacco e capire il motivo del rapimento, dato che il 46enne non risulta avere precedenti né particolarmente facoltoso.

Secondo quanto raccontato dai gestori dell’albergo di Valleggio sul Mincio, sempre nel Mantovano, davanti al quale è avvenuto l’assalto, verso le 10 della mattina la Ford Focus dell’uomo è stata raggiunta e bloccata da due veicoli di grossa cilindrata, muniti di lampeggianti probabilmente illegali. Da queste due auto sono scesi i cinque sequestratori, con il volto nascosto e impugnano una paletta delle forze dell’ordine, che hanno esploso alcuni colpi di pistola verso l’auto del 46enne. Si sono poi avvicinati all’uomo e lo hanno trascinato fuori dalla sua automobile, caricandolo su una delle due macchine, per poi darsi alla fuga facendo perdere le proprie tracce.

Scattato l’allarme, i carabinieri hanno immediatamente organizzato dei posti di blocco nelle province di Verona, Mantova e Brescia, mentre gli inquirenti – scrive Il Corriere – hanno trovato sul posto del sequestro tre bossoli di pistola e uno di rivoltella a salve. Hanno poi scoperto, grazie alle immagini delle telecamere della zona, che le targhe delle auto utilizzate dal commando erano false. Dopo una fuga durata diverse ore, i sequestratori hanno deciso di scaricare il 46enne nel campo agricolo a poca distanza dalla località mantovana di Goito. Ora gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli spostamenti del commando, e, al momento, sembra improbabile il motivo del riscatto come causa del rapimento e della sparatoria. Intanto, l’uomo è ricoverato all’ospedale di Mantova e non è in pericolo di vita, e nelle prossime ore verrà sottoposto dai carabinieri a un primo interrogatorio.

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