Sono più di 750mila le persone che a oggi hanno firmato il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia. Con questa cifra, all’obiettivo iniziale delle 500mila sottoscrizioni già raggiunto con un mese e mezzo di anticipo si aggiunge anche quello di mettere in sicurezza il risultato da ogni possibilità di errori nella raccolta, ritardi della Pubblica amministrazione e difficoltà nelle operazioni di rientro dei moduli. Oltre 500.000 firme sono state raccolte ai tavoli mentre quelle digitali hanno superato le 250.000. A questi numeri si deve aggiungere anche un numero ancora imprecisato di firme raccolte nei Comuni, nei consolati e negli studi degli avvocati e da alcuni gruppi che si sono aggiunti alla mobilitazione nelle scorse settimane.

Un “risultato straordinario” ha dichiarato Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, promotrice dell’iniziativa, “La raccolta firme continua, anche per inviare un messaggio ancora più chiaro e forte alle istituzioni e a tutto il Paese”.

“I tavolini per strada e gli altri punti di raccolta firme saranno aperti per tutto il mese di settembre” ha aggiunto Marco Cappato, “saranno le nostre “sedi da marciapiede”, luoghi di informazione ai cittadini su tutti gli strumenti per vivere liberi fino alla fine, inclusi il testamento biologico, le cure palliative e il suicidio assistito”. Ad oggi, le firme fisicamente già rientrate al Comitato sono 184.292, di cui 86.209 già certificate e pronte per la consegna. Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna le prime tre regioni per numero di firme in base al numero di abitanti.

Ilfattoquotidiano.it sostiene fin dall’inizio questa raccolta firme e ha dedicato al tema una serie di approfondimenti raccolti in una sezione speciale del sito.

Tra le ultime firme raccolte, anche quelle di Roberto Saviano, Pif e Francesco Guccini. “Ho firmato perché oggi, senza una legge che la regolamenti, l’eutanasia non è un diritto accessibile a tutti” ha detto Roberto Saviano. “Ho firmato perché sia libero di scegliere anche chi non può permettersi di raggiungere paesi dove l’eutanasia è legale. Firmare per promuovere questo referendum, comunque la si pensi, è un atto di rispetto per la vita e per il prossimo”. Altre personalità, nelle scorse settimane, hanno manifestato pubblicamente l’adesione alla campagna referendaria: da Vasco Rossi a Maurizio Costanzo, fino a Chiara Ferragni e Fedez. Sono oltre 130 i sindaci che hanno aderito alla campagna referendaria, tra cui quelli di tredici capoluoghi di provincia come Chiara Appendino (Torino), Virginio Merola (Bologna), Luigi De Magistris (Napoli), Federico Pizzarotti, (Parma), Leoluca Orlando (Palermo), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Matteo Biffoni (Prato) Carlo Salvemini (Lecce), Gian Carlo Muzzarelli (Modena), Francesco Italia (Siracusa), Enzo Lattuca (Cesena), Vincenzo Voce (Crotone) e Roberto Gravina (Campobasso) . Tra i parlamentari hanno pubblicamente aderito 33 deputati e 11 senatori. Tre i rappresentanti del Governo Draghi: Teresa Bellanova, Viceministro Infrastrutture; Ivan Scalfarotto, sottosegretario Interno; Benedetto Della Vedova, sottosegretario Esteri.

Parallelamente alla strada referendaria, quindi in attesa di una norma, l’Associazione Luca Coscioni continua a fornire assistenza con un aiuto diretto alle persone attraverso il “Numero bianco” sul fine vita: 06 9931 3409, numero gratuito attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.

LA SEZIONE SPECIALE DE ILFATTOQUOTIDIANO.IT SULLA RACCOLTA FIRME

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