Salmo, uno dei rapper e produttori più talentuosi della musica, ha creato il caos assoluto, esibendosi “a sorpresa” al molo Brin di Olbia per protestare contro lo Stato e le regole dei concerti troppo ferree “quando fuori dal recinto la gente fa quel cazzo che gli pare”. Una rivoluzione, come l’ha definita l’artista, davanti a 3-4mila presenti (il tam tam tra cellulari è stato efficace) senza alcuna misura di sicurezza, senza distanziamento né mascherina. Il dibattito si è infuocato. Assomusica – che raccoglie le principali agenzie live -ha aspettato 48 ore per condannare l’evento ma anche per sottolineare alle forze di Governo la possibilità col Green Pass di tornare a capienza piena o parziale, in vista dell’autunno/inverno che presumibilmente sarà senza tour, posticipati tutti al 2022.

Qui non si riportano poi il botta e risposta con Fedez (che, va detto, ha mosso critiche condivisibili e giuste a partire dalla sicurezza sanitaria) né De Gregori e Ultimo che hanno evidenziato l’importanza di riportare il dibattito della capienza dei live dopo due anni di sacrifici, ma Salmo avrebbe potuto agire diversamente col plauso di colleghi, fan e giornalisti.

Una barca, un megafono, a sorpresa (ma davvero), vigili e forze di polizia allertate (segretamente) e una piccola folla di curiosi che si sarebbe fermata per riprendere tutto con i telefonini con video che sarebbero diventati virali in un attimo. Vestito da clown (mai prendersi sul serio) Salmo avrebbe potuto col megafono, sul mare, denunciare per filo e per segno la poca attenzione del Governo sul tema Cultura e Concerti, auspicando l’uso del Green Pass per i concerti e i grandi eventi e cantando un paio di brani per far un po’ di rumore. Stop.

In questo modo non sarebbe accaduto nulla. Non ci sarebbe stato alcun rischio sanitario per la popolazione e soprattutto nessuna indagine della Procura, tutti ti avrebbero applaudito. Bastava così poco. Perché, caro Salmo, la fantasia come dici tu giustamente va usata ma nella giusta direzione e nel rispetto della salute pubblica. Non dimentichiamo che la variante Delta galoppa e la Sardegna, con la Sicilia, è quasi praticamente in zona gialla.

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